L’Austria dice no ai migranti che raggiungono l’Europa con l’aiuto dei trafficanti di esseri umani

Aiutare gli immigrati nel loro Paese d'origine

L’Austria ha deciso di mettere un altro freno all’immigrazione, in modo particolare l’immigrazione illegale, rifiutando ogni richiesta di asilo da parte di tutti coloro che per arrivare in Europa si sono serviti dei trafficanti di esseri umani.

“Chiunque si serva dei trafficanti di esseri umani mette in pericolo la sua vita e usa mezzi illegali che non gli danno diritto di stare in Europa”, ha detto il Ministro degli Interni austriaco Herbert Kickl. L’Austria insomma si prepara a chiudere ancora di più le sue frontiere, lasciando fuori tantissimi migranti che arrivano in Europa illegalmente ma sperano di ottenere il diritto d’asilo.

- Advertisement -

La politica del giovane Cancelliere

Il giovane Cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che appartiene al partito di destra FPO, ha detto è ora di distruggere il business dei trafficanti, che sfruttano le persone per il loro tornaconto personale e non esitano a lasciarle nelle mani dei carcerieri libici.

In Libia queste persone vengono umiliate, torturate e costrette a subire ogni genere di abuso, non hanno da mangiare e da bere, nessuno li può aiutare. Poi partono alla volta dell’Europa su barconi vecchi, sporchi, malsani e insicuri; molti di loro non ce la fanno a resistere un viaggio in condizioni disumane. Proprio per questo il Cancelliere austriaco vuole smontare questo business: meno partenze significa meno morti.

- Advertisement -

Speranze per il summit

Nei prossimi giorni, Vienna ospiterà un meeting di Unione Europea ed Africa nel quale Kurz spera di discutere il rafforzamento dell’economia del continente africano per stroncare l’immigrazione sin da subito, perché nel XXI secolo non si può morire così.

Per evitare altri massacri e altre morti innocenti bisogna stroncare subito l’immigrazione e creare lavoro in Africa, per permettere ai giovani di avere delle serie opportunità di carriera nel loro Paese d’origine e non costringerli ad emigrare, ad intraprendere un viaggio pericoloso e senza futuro. Si spera che dal vertice tra Unione Europea ed Africa dei prossimi giorni vengano prese delle decisioni serie e concrete.