Le famiglie dei foreign fighters si raccontano

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Il governo francese ha deciso di lanciare una nuova campagna mediatica per contrastare il fenomeno sempre più preoccupante del reclutamento jihadista via Internet: saranno trasmessi sui principali canali televisivi d’Oltralpe quattro spot in cui saranno le famiglie di quattro giovani partiti per la Siria a raccontare la triste sorte di chi si arruola nell’esercito islamista.

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Baptiste, Saliha, Jonathan e Veronique, genitori e fratelli dei giovani islamisti si raccontano in alcuni brevi spot e spiegano tutta la frustrazione, lo smarrimento e il rammarico per non essere riusciti a dissuadere i loro cari dall’andare a combattere con l’ISIS. Saliha racconta tra le lacrime e i singhiozzi che suo figlio è partito per la guerra santa nel 2013 e lei non ha più avuto sue notizie fino a quando una telefonata anonima non le ha detto che doveva essere orgogliosa di lui perché era morto da martire dell’Islam.

 

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Anche per Baptiste è molto duro ricordare sua figlia che all’improvviso è andata in Siria con un ragazzo conosciuto proprio in un forum jihadista on line; per lui oltre al dolore di avere perso per sempre una figlia, si aggiunge l’onta di essere additato come padre di una terrorista.

La sorella di Jonathan aveva solamente diciassette anni quando un giorno non è più tornata a casa da scuola; ha chiamato dopo qualche giorno per dire che era in Siria a combattere e poi ha fatto perdere definitivamente le sue tracce. Anche il figlio di Veronique si è unito ad un gruppo di miliziani islamisti siriani e lei è colma di dolore e di rimpianti per non averlo fermato in tempo.

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Il Ministro dell’interno francese Cazeneuve, ha detto che spera con questa iniziativa di dissuadere molti giovani dal credere a chi semina solamente odio e sangue e dal partire per le zone di guerra. Il 13 ottobre verranno annunciate nuove misure restrittive che faciliteranno l’espulsione di potenziali attentatori e predicatori jihadisti.

Proprio per intercettare i giovani che potrebbero essere i più propensi a farsi incantare dalle false promesse dei terroristi la campagna verrà presto trasmessa anche on line, in particolare sui social network più popolari come Facebook e Twitter.

Purtroppo il fenomeno dei foreign fighters è in continua crescita, tanto che, secondo il New York Times, sarebbero ben trentamila i miliziani stranieri provenienti da oltre cento Paesi.