Libero e il titolo sui gay: con i tagli all’editoria c’è da stare poco allegri

Il commento di Luigi Di Maio: Abbiamo fatto bene o no a tagliare i fondi a giornali del genere?

 

“C’è poco da stare allegri. Calano Fatturato e Pil ma aumentano i gay. Tre imprenditori su 4 fuggono dalla ricevuta elettronica e l’economia soffre. Gi unici a non sentire crisi sono gli omosessuali: crescono in continuazione”. E’ il titolo di apertura odierno, 23 gennaio 2019, di Libero Quotidiano, il giornale diretto da Vittorio Feltri, l’articolo scritto da Filippo Facci, accompagnato casualmente da una scritta blu “Ammucchiate Italiane” attira l’attenzione dei curiosi, l’indignazione sociale e la conferma una posizione di fedeltà con i suoi lettori abituati a titoli che colpiscono subito l’opinione pubblica per fotografare situazioni di attualità tragici e paradossali.

- Advertisement -

Il link tra fattura elettronica, imprenditori e gay

Possiamo trovare un collegamento tra questi quattro argomenti usando la logica che segue gli sviluppi economici e sociali di questi mesi e anche leggendo l’articolo dove Filippo Facci afferma: Non c’è un link apparente tra il Pil e la fatturazione elettronica, i gay e Lino Banfi. Eppure è una foto che i turisti del tempo si porterebbero a casa”. “C’è un link – continua – tra il calo del Pil, l’elusione delle fatture elettroniche e l’aumento dei Gay dichiarati? Non lo sappiamo, ma la fotografia è quella. Anche quella. Spiega l’Italia che cambia e quella che non cambia per niente”.

Nell’articolo su Libero Quotidiano, l’editoriale viene poi supportato dai dati, per primi una ricerca anglosassone dell’Office for National Statistics (Ons) che parla dell’aumento dei ventenni dichiarati gay o bisessuali. Seguono a questi dati oltralpe i dati Istat del 2012 che abbraccia gli orientamenti dei millennials, nati tra gli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, cresciuti tra liberalizzazione economia, sociale e il grande sviluppo della tecnologia informatica e mobile.

- Advertisement -

Una fotografia tutta italiana?

Nel titolo però, accusato come è successo altre volte di volgarità e eccesso nei confronti di una minoranza o un gruppo politico, collega due temi attuali: la crisi degli imprenditori e delle partite Iva tra incertezza di mercato e stretta del fisco, la diminuzione della natalità italiana e della formazione di nuove famiglie “made in Italy” collegata, secondo analisi estreme, all’incertezza del lavoro: se i giovani non lavorano non creano nuove famiglie e, soprattutto, non fanno figli oppure, il rischio previsto in situazioni nazionali con crescita del divario economico è quello di vedere nascere nuove famiglie condannate già dall’inizio ad una non crescita, sociale, economica e finanziaria.

Luigi di Maio, evento presentazione RdC

Luigi di maio contro Gay
Serata presentazione RdC

Discorsi che Luigi di Maio e altri esponenti del Movimento Cinque Stelle non vogliono più sentire ad un giorno dalla presentazione ufficiale del programma del Reddito di Cittadinanza, uno strumento nuovo, pieno di interrogativi, sottostimato e contrastato dalle forze politiche tradizionali come Forza Italia e Partito Democratico, ma accettato da tutti e protetto da Conte che nella serata di presentazione si è proclamato osservatore imparziale per questo strumento che, secondo le stime del ministro Di Maio, non solo contrasterà la povertà ma porterà ad uno sviluppo economico.

- Advertisement -

Vito Crimi: tagliare fondi ai giornali razzisti e omofobi

Luigi Di Maio ha infatti postato su Instagram la foto del Titolo di Libero ricordando l’emendamento per il taglio dei finanziamenti per i giornali minori. Vito Crimi, sottosegretario con delega all’Editoria ha commentato “provo disgusto per il titolo del giornale Libero. Un giornale che riceve soldi pubblici che prima pubblica titoli razzisti contro, poi oggi anche omofobi. Avvierò immediatamente una procedura interna per vagliare la possibilità di bloccare l’erogazione dei fondi residui spettanti a un giornale che offende la dignità di tutti gli italiani e ferisce la democrazia“.

 

Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter