Lizzano – Riflessioni di una populista

Provincia di Taranto, pattumiera d'Italia

Provincia di Taranto, pattumiera d’Italia

La nota stampa dell’associazione AttivaLizzano e le considerazioni di una cittadina di Monteiasi

Essere cittadini,

appartenere a un territorio, viverlo, attraversarlo, conoscerlo, amarlo, nascerci, lottare per difenderlo da tutto ciò che lo devasta, inquina  e distrugge.

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Esercitare il proprio diritto di vivere migliorando la qualità della vita assieme a chi ci crede e chi si attiva per farlo, sacrificando il proprio tempo.

Sostenere chi si espone, ci rappresenta e si batte per noi.

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Tutto questo forse per il presidente della provincia Tamburrano significa essere populisti, ma noi siamo cittadini appartenenti a  comunità che popoliamo, abitiamo e custodiamo per noi e per chi deve ancora nascere.

Invece chi ricopre un ruolo istituzionale in un comune, una provincia, una regione, rappresenta i cittadini e la loro massima espressione, è posto alla loro tutela e a quella del territorio che egli pure vive come bene comune ed essendo un cittadino può operare scelte, decidere di non porre una firma di autorizzazione ad un procedimento che reputi dannoso per il territorio in cui vive e di cui è responsabile.

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Chi rappresenta i cittadini può fermarsi, prendere tempo, valutare e anche rifiutarsi di autorizzare qualcosa a cui eticamente e moralmente si sente contrario, esercitando così la propria libertà di coscienza tramite obiezione di coscienza.

Lo scorso 15 febbraio il presidente della provincia di Taranto, Tamburrano ha firmato il consenso alla società LGH Linea Ambiente Spa  di ampliare in verticale per 15 metri la discarica sita in “La Torre Caprarica”, tra Grottaglie e San Marzano, 

nonostante il 13 gennaio, ben 11 comuni ,Grottaglie, Taranto, Carosino, Lizzano, San Giorgio Jonico,Massafra,Roccaforzata,Monteparano,Faggiano, San Marzano di San Giuseppe, Montemesola ,comitati, associazioni e liberi cittadini di quelle comunità abbiano manifestato in un nutrito corteo il loro netto dissenso a tale ampliamento spiegando le proprie ragioni e avendo anche il sostegno dell’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, e chiedendo tramite l’amministrazione comunale di Grottaglie allo stesso presidente Tamburrano di impegnarsi a tenere in considerazione la volontà dei cittadini e ufficializzare un atto di diniego definitivo per tutelare il territorio jonico già fortemente carico di siti inquinanti, atto che non è mai arrivato e, in seguito solo durante la mattinata del 9 marzo, durante una conferenza stampa in provincia tenuta per rispondere al comune di Grottaglie che lo invitava a dimettersi, Tamburrano ha dichiarato di aver autorizzato il procedimento , lasciando fuori i sindaci e i rappresentanti di quattro comuni e un consigliere provinciale.

Ero presente come cittadina al corteo del 13 gennaio, come erano presenti anche cariche istituzionali, comitati, tanti liberi cittadini e associazioni a difesa del territorio, tra cui “Attiva Lizzano”, che da molti anni si batte per la messa in sicurezza e la bonifica di un sito inquinato da una discarica ora chiusa, ma ancora pericolosa per i residenti di Lizzano e dei territori vicini.

Il presidente Tamburrano sostiene in conferenza che chi lo attacca e che manifesta fuori dalla provincia in un sit-in sia populista e che evaporerà in 5 minuti , sostiene inoltre che chi amministra la cosa pubblica debba essere responsabile e soprattutto debba seguire i dettami delle leggi e dei regolamenti.

Io invece spero che evapori l’indifferenza, assieme agli interessi economici di chi “autorizzato” da una firma crede di poter utilizzare questa provincia come pattumiera di Italia, perché noi non evaporeremo, possiamo solo condensare e come pioggia di colpe ricadere su chi continua a danneggiare con estrema leggerezza la terra che VIVIAMO. Sostengo il sindaco di Grottaglie Ciro D’Alò, il consigliere provinciale Ciro Petrarulo, e tutti i “populisti” che stamattina hanno rappresentato e difeso il territorio che vivono con coscienza.

Florenza Mongelli

Si ringrazia Marinella Monfredi per la gentile concessione fotografica.