Lo “Schindler” inglese spegne 106 candeline

Compie 106 anni Nicholas Winton, soprannominato lo “Schindler inglese” per aver salvato 669 bambini, per lo più ebrei, dai campi di concentramento nazisti. Nel 1939 Winton ha organizzato 8 treni da Praga a Londra portando in salvo i piccoli.

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Per oltre cinquant’anni la storia è rimasta segreta ma nel 1988 la moglie di Winton ritrovò in soffitta un quaderno con appuntati i nomi dei bambini e le famiglie a cui vennero affidati in Inghilterra.

Winton non si definisce un eroe. “Non sono mai stato in pericolo” afferma l’ex pilota della RAF, dimostrando una disarmante umiltà.

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Nel 1938, poco dopo Natale, Winton aveva pianificato una vacanza sugli sci in Svizzera. Ma invece di arrivare sulle Alpi, su suggerimento del suo amico Martin Blake, decise di cambiare il biglietto e andare a Praga. In Ottobre Poi nella notte tra il 9 e il 10 novembre, detta la Notte dei Cristalli, si scatenò il pogrom nazista.

A Praga Winton notò che i bambini, anche loro considerati “nemici di Hitler”, erano stati abbandonati da tutti. Aiutato dal suo amico Blake fondò una organizzazione che aveva l’obiettivo di trovare genitori affidatari in Inghilterra. Tuttavia non bastava trovare una famiglia, era necessario anche il denaro, almeno 50 sterline a bambino.

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Con grande sorpresa le offerte d’aiuto furono tantissime, dall’Inghilterra ma anche dalla Slovacchia. Il primo treno partì il 14 marzo del 1939, il giorno precedente all’invasione della Cecoslovacchia da parte dei nazisti: i bambini dovettero attraversare tutta la Germania e poi imbarcarsi su un traghetto diretto in Gran Bretagna. L’ultimo treno partì nell’agosto del ’39 ed era l’ottavo. Il nono venne fermato a fine mese, pochi giorni prima dell’invasione della Polonia.

Per anni Winton non ha mai parlato di ciò che ha fatto, probabilmente non rendendosi conto di aver operato un piccolo grande miracolo. Molti di quei bambini, ormai adulti, lo ringraziano ancora oggi attorniandolo come una enorme famiglia allargata. “L’unico vero problema?” dice Winton ” Resta il fatto che non abbiamo imparato nulla dai nostri errori.”