E’ ancora Francia, sempre Francia, ma è Lourdes. La cittadina francese , nel cuore dei Pirenei, mai come oggi ha qualcosa da dirci…Lourdes, o meglio Lei, Maria,la Mamma per eccellenza, piange i suoi figli, dalla sua Grotta profondamente silenziosa, anche quando si bisbiglia,quando qualcuno fa rumore, e si sente l’esortazione: “silence!” Infatti Lourdes, a più di un secolo e mezzo dall’inizio delle apparizioni della Madonna ,continua ad essere presente, viva, affollata di pellegrini che vengono da tutto il mondo, sani, malati, giovani, adulti, bambini…
Adesso comincia il freddo, ma i pellegrinaggi vanno avanti, col freddo, la neve…
Tuttavia la splendida Cattedrale davanti all’Esplanade, che Lei, la Vergine, chiese di far costruire a S.Bernardette, allora una contadinella di 14 anni, qualche giorno fa aveva un aspetto diverso: riportava i colori – e le lacrime – per i suoi fratelli francesi che non son più. Non solo: dalla Cattedrale, e in particolare dalla Grotta saliva un pianto che risuonava con una parola :”Pace…!”, per tutto il mondo…
Non si può non fermarsi davanti a Lei, alla Grotta, e ascoltare nel silenzio il Suo dolore e amore di Madre per l’umanità che non l’ascolta, che si sta perdendo: la statua di Lourdes è forse la più bella che io abbia mai visto: la Vergine è rivestita di un manto candido, con un nastro azzurro e un rosario…Gli occhi sono azzurrissimi, ci guarda con una profondità e dolcezza infinite…
A di là mormorano irrequiete le acque del Gave, il fiume di Lourdes che ormai ha esondato diverse volte…Oltre si estende la verde prateria, la moderna Basilica di St.Bernardette..Da là le luci della grotta, le candele accese risplendono, e paiono riflettersi e brillare nell’acqua..La sera è splendida.
La Cattedrale: la Chiesa dell’Immacolata Concezione e la fiaccolata…
Al di sopra della Grotta, fu eretta la Cattedrale: l’esplanade si allunga di fronte, a partire dalla bianca statua dell’Incoronata, per proseguire in due lunghi viali che arrivano fino ai cancelli, dove è indicato il limite dei “luoghi santi” di Lourdes, ovvero “Massabielles”.
A Bernardette Soubirous, la “Bella Signora”, come lei la chiamava, apparve nel 1858. In seguito il parroco, quando furono riconosciuti e confermati i fatti dalle autorità ecclesiali, fece erigere la prima statua della Vergine nella Grotta, e poi, una primitiva cappella, la Cripta. Ad essa seguì la Basilica della Immacolata Concezione, che sorge, nella parte posteriore, proprio sopra la Grotta.
Infatti, poichè il parroco aveva ordinato a Bernardette di chiedere a questa “Signora” chi fosse, lei obbedì e le fu risposto :”Io sono l’Immacolata Concezione”. Bernardette, una ragazzina povera e ignorante, dovette ripetersi parecchie volte a memoria queste parole per lei così difficili e incomprensibili, per andare a riferirle al parroco. Lo fece con fatica e il Parroco rimase allibito: solo da pochissimo tempo una commissione teologica del Vaticano aveva appena elaborato il dogma della “Immacolata Concezione”, che significa “Concepita senza peccato”. Indagò allora dove avesse mai potuto sentire queste parole,ma Bernardette non ne sapeva proprio nulla…
La Basilica dell’Immacolata Concezione, in seguito così denominata, presto non risultò neppure sufficiente per il numero di fedeli, così ne fu costruita una seconda, detta di Nostra Signora del Rosario. La prima, in stile neogotico,ospita all’ingresso proprio il mosaico raffigurante papa Pio X , che proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione.La Basilica di Nostra Signora del Rosario, dall’interno in stile bizantino,invece si distingue subito per le due rampe di scale che conducono alla Basilica Superiore e ne sono divenute il simbolo.
Tutti i pomeriggi, i viali davanti all’Esplanade sono attraversati dalla processione col Santissimo, seguita dai fedeli e i malati con le fiaccole accese, durante cui viene recitato il rosario con canti. La stessa si ripete la sera: è come una lunga fiamma che attraversa Massabielle, davanti alla Grotta, di fianco al Gave che risplende dei suoi riflessi, disegnando poi i lunghi viali, per ritornare infine a Lei, alla Grotta. A Lei che sa cosa vuol dire soffrire per la morte di un Figlio, che ora soffre con noi per la morte e la caduta di tanti, e continua nel silenzio a parlarci…
Grazia Paganuzzi