Colpevole – tale si è dichiarato durante il processo – e “senza nessun attenuante” è stato giudicato il giovane ceceno di 21 anni Dzhokhar Tsarnaev, processato per l’attentato alla Maratona di Boston compiuto il 15 aprile 2013 con il fratello Tamerlan, 26 anni, ucciso quattro giorni dopo in una sparatoria con la polizia. Tsarnaev è stato riconosciuto colpevole di tutti i 30 capi d’imputazione di cui era accusato e per 17 di essi rischia la pena di morte. Nell’attacco perirono tre persone, tra cui un bambino, e ne rimasero ferite 260, alcune delle quali dovettero subire l’amputazione degli arti.
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Ora la difesa cercherà di dimostrare che Dzhokhar era succube del fratello maggiore, la “mente” dell’attentato.