Questa mattina a Rieti, i Carabinieri del NAS per la tutela della filiera agroalimentare hanno sequestrato ben 8000 uova di dubbia provenienza e senza nessuna indicazione né sull’allevamento né sulla data di scadenza. Le uova erano anche lasciate in capannoni sporchi senza controllo e senza rispettare nessuna norma igienico sanitaria. Particolarmente preoccupante è il fatto che le uova sequestrate stessero già per essere immesse sul mercato, una potenziale minaccia che poteva finire sulle tavole di ignari consumatori. Il consumo delle uova avariate può causare danni anche molto seri all’organismo e portare all’insorgenza di patologie molto gravi come la salmonella o l’epatite.
Ma sequestri di uova non in regola e senza alcun controllo sono stati effettuati non solamente a Rieti ma anche in altre città d’Italia e in tutti i casi lo stoccaggio delle uova avveniva in locali non idonei perché sporchi e troppo caldi per conservare in odi corretto il prodotto. Sono state coinvolte anche le provincie di Verona, Napoli e Catania. A Verona sono state sequestrate ben 47.520 uova prive di rintracciabilità e sono state anche riscontrate gravi violazioni amministrative, a Napoli sono state bloccate 1.980 uova fresche da immettere sul libero mercato carenti delle condizioni di rintracciabilità, mentre a Catania sono state denunciate 2 persone che stavano per commercializzare altre 4.480 uova con la data di scadenza posticipata rispetto a quella effettiva. Solamente nelle ultime due settimane le uova sequestrate in tutto il territorio nazionale sono state 152.751.
Le uova sono un prodotto molto delicato che si deteriora facilmente e per questo prima di comprarle bisogna assicurarsi che ci siano tutte le indicazioni che attestano la regolarità e le condizioni in cui sono allevate le galline. Soprattutto d’estate nelle giornate molto calde è bene fare attenzione a ciò che mettiamo nel carrello perché con il caldo il rischio che i cibi si deteriorino è ancora maggiore rispetto all’inverno.