Le forze israeliane hanno ucciso a sangue freddo una giovane giornalista di Al Jazeera. Secondo l’emittente per cui lavorava, Shireen Abu Akleh è stata uccisa, mentre si trovava nel campo profughi di Jenjn, in Cisgiordania.
Pochi minuti fa, il ministero della salute palestinese ha reso al mondo, ogni informazione sulla vicenda.
Il ministero ha infatti denunciato l’efferatezza del crimine, come riportato dallo stesso Al Jazeera. Shireen è stata raggiunta da un colpo in pieno viso, sferrato a sangue freddo dalle truppe israeliane. Il colpo, stando alle ricostruzioni, è partito deliberatamente: il loro obiettivo è uccidere. Uccidere anche gli innocenti.
La giornalista è stata colpita sul volto e dopo essersi accasciato in terra, è morta. La sparatoria è avvenuta nella notte, durante un raid da parte dell’esercito israeliano nella città di Jenin, a nord nella Cisgiordania.
Anche un altro giornalista è stato ferito dalle truppe israeliane. Quest’ultimi lo hanno colpito alle spalle, ed è stato necessario un soccorso d’urgenza.
Pur avendo una grave ferita alla schiena, l’uomo non è in pericolo di vita. I palestinesi, intanto, urlano a gran voce le responsabilità israeliane, nell’accaduto di queste ultime ore. Al Jazeera ha pubblicato molti tributi per la giovane giornalista.