Mullah Omar, il leader spirituale dei talebani afghani è morto di tubercolosi

Afghanistan

Stamani ha fatto il giro del mondo la notizia comunicata da un funzionario governativo afghano alla tv locale 1TvNews, secondo cui il famigerato Mullah Omar  – il terrorista rimasto cieco all’occhio destro a causa della scheggia di una bomba ai tempi della guerra con l’Unione Sovietica – sarebbe morto due o tre anni fa vicino al confine con il Pakistan perché malato di tubercolosi. Ciò è stato confermato nel corso di una riunione dei vertici della sicurezza afghana.

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Tuttavia i talebani, tramite il loro portavoce Zabihullah Mujahid, hanno smentito e il vice portavoce del presidente afghano Ashraf Ghani, Zafar Hashemi, ha dichiarato che appena sarà possibile effettuare delle verifiche a riguardo, i media e il popolo afghano verranno informati.

Dopo l’11 settembre 2001, sulla testa dell’uomo più ricercato del mondo dopo Osama Bin Laden, pendeva una taglia statunitense di 10 milioni di dollari, ma è proprio da quel periodo che il personaggio ha smesso di mostrarsi in pubblico.

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Tante volte era stato dato per morto, ma nell’aprile scorso i talebani hanno diffuso una sua biografia in cui il loro capo spirituale era definito “vivo e in buona salute”. L’occasione era il 19° anniversario della sua “investitura”. I talebani lo considerano “Amir al-Muminin”, “Principe dei Credenti” musulmani e dal 1996 al 2001, anno della fine del regime talebano, è stato Emiro dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan.

La notizia della sua morte arriva all’approssimarsi di un colloquio per trattare la pace dopo 14 anni di sanguinoso conflitto tra i talebani e l’attuale governo afghano. L’incontro dovrebbe avvenire ad Islamabad venerdì. Sembra che il mullah fosse d’accordo.

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