Due gemelle cinesi, i primi umani nati con DNA modificato
I primi esseri umani nati con il DNA modificato, sono due gemelle di quasi un mese di vita: grazie ad una tecnica di ingegneria genetica innovativa, è stato possibile modificare il DNA umano.
A dare l’annuncio è il ricercatore che ha coordinato e condotto l’esperimento genetico, He Jjankui dell’Università di Shenzhen, durante il convegno sul tema tenuto ad Hong Kong.
Gli scienziati cinesi sono decisamente avanti nelle ricerche e nelle sperimentazioni sulla genetica: nel 2015 avevano già modificato embrioni umani senza successivo impianto e ora con l’esperimento di Jjankui, sollevano grandi polemiche sia di ordine tecnico che etico.
La tecnica Crisp e le modificazioni del DNA
Jjankui nel suo esperimento, ha modificato sette copie di embrioni, eliminando un gene dal loro DNA , che serve per la produzione della proteina CCr5.
La proteina in questione, funge da “recettore” e permette al virus HIV di penetrare il sistema immunitario: eliminando questa proteina, le cellule non vengono infettate.
La tecnica Crispr , permette di riprogrammare il patrimonio genetico con semplicità , nonostante sembra essere ancora imprecisa: ad oggi infatti è stata applicata esclusivamente alle cellule somatiche e non a quelle riproduttive o su embrioni.
La polemica etica nasce su questo punto: modificare ovuli ed embrioni significa alterare delle caratteristiche genetiche, che darebbero vita ad un individuo “geneticamente modificato”, permettendo alla scienza di intervenire nel mistero della creazione.
Questi esperimenti sono vietati nella maggior parte dei Paesi al mondo, ma dopo i risultati della scienza cinese, molti ricercatori stanno chiedendo il permesso di effettuare esperimenti su embrioni “di scarto” che non possono venir successivamente impiantati.
L’Università di Shenzhen invece, ha preso distanza da questo progetto di ricerca e ha annunciato di intraprendere un’indagine sugli esperimenti.