Sono 110 in tutto le studentesse che erano state rapite da Boho Haram in Nigeria il mese scorso. Adesso finalmente sono state liberate, a dare la notizia è la Bbc on line.
Come ricordiamo il 21 febbraio erano state rapite da un collegio femminile a Dapchi, un villaggio nello stato di Yobe, e portate a circa 270 chilometri da Chibok. In un primo momento era sembrato che tutte le studentesse e gli insegnanti fossero riusciti a sfuggire all’attacco dei Boko Haram perché allertati dal rumore di spari ed esplosivi dei terroristi in avvicinamento. “Su 926 studentesse, 815 sono tornate a scuola il giorno dopo l’attacco” aveva spiegato ai mass media il comandante Abdulmaliki Sumonu.
Per rapire le vittime i terroristi islamici si erano camuffati da soldati intervenuti per salvarle come aveva rivelato The Guardian citando testimonianze di un custode e una studentessa della scuola nigeriana. Una guardia della scuola, Usman Mohammed, aveva riferito di aver visto strani uomini in uniformi dell’esercito che portavano armi. “C’erano veicoli pitturati con i colori militari e mitragliatrici montate sul tettuccio”. Ma guardando più da vicino si vedeva ‘Allah è grande’ scritto in arabo sui baschetti“. “Ferme, ferme” Non siamo Boko Haram! Siamo soldati, salite sui mezzi. Vi salveremo”, gridavano i terroristi che avevano circondato il collegio governativo tecnico-scientifico sparando.
I terroristi al rilascio delle studentesse hanno detto “non mandate più le vostre figlie a scuola”, una sorta di avvertimento. Boko Haram è un’organizzazione terroristica jihadista sunnita diffusa nel nord della Nigeria ealleatasi nel 2015 con l’Isis. La formazione, il cui nome significa “l’istruzione occidentale è proibita”, vuole imporre al Paese la sharia, ovvero la legge islamica.