Nuova legge sulla privacy negli Stati Uniti

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Approvata negli Stati Uniti una nuova legge sulla privacy: l’amministrazione Obama tenta di mettere a tacere così le critiche per il programma di intercettazioni della potentissima National Security Agency che aveva coinvolto anche importanti leader europei come Hollande, Merkel e Berlusconi.

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Con il nuovo provvedimento chiamato  Judicial Redress Act Bill, vengono estesi ai cittadini dei Paesi alleati gli stessi diritti di riservatezza che fino ad oggi valevano solamente per i cittadini statunitensi e vengono limitate le intercettazioni solo ai casi di terrorismo e violazioni gravi delle leggi. I cittadini di Paesi amici degli Stati Uniti che vedano i loro dati personali e sensibili violati in modo illegale potranno quindi  fare causa al governo di Washington e in caso di vittoria ottenere un risarcimento.

Le ultime rivelazioni di Wikileaks  avevano messo in serio imbarazzo Obama e la sua amministrazione perché mettevano in discussione il rapporto di fiducia che normalmente dovrebbe esserci tra Paesi alleati e perché potevano fare pensare che gli Stati Uniti si stessero intromettendo troppo negli affari europei.

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Recuperare la fiducia degli alleati è più che mai importante per Obama, soprattutto in vista dell’imminente accordo sul libero scambio commerciale con l’Unione Europea e anche perché molti militari statunitensi usano le basi europee per le loro missioni in Siria contro lo Stato islamico. I rapporti di affari tra gli Stati Uniti e i partner commerciali europei potevano essere seriamente a rischio se non si fosse ristabilita al più presto la fiducia e senza le necessarie garanzie di protezione dei dati più sensibili e per questo la nuova legge ha ottenuto il consenso bipartisan del Congresso.

Continua intanto il braccio di ferro tra le autorità statunitensi e la Apple per quanto riguarda il telefonino dell’attentatore di San Bernardino.

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