Oggi è il giorno del Lutto Nazionale

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Oggi è il giorno del Lutto Nazionale, il giorno più lungo per ricordare tutte le vittime del terribile sisma che nella notta tra martedì e mercoledì ha colpito duramente la zona delle cittadina di Amatrice, spezzando per sempre i sogni di tanti che lì vivevano o erano in vacanza per assistere alla sagra degli spaghetti all’amatriciana che si sarebbe dovuta tenere proprio questo fine settimana.
Questo giorno di Lutto Nazionale servirà a tutti noi per raccoglierci in preghiera insieme ai parenti e agli amici delle vittime, che piangono i loro cari scomparsi per sempre sotto le macerie in quella notte terribile che ha reso Amatrice, ma anche altri piccoli comuni limitrofi delle città fantasma, completamente rase al suolo, in cui si sentono solamente i singhiozzi dei sopravvissuti e il rumore dei mezzi di soccorso che ancora scavano alla ricerca di altre persone vive sotto quello che resta delle case. Mentre la terra non smette ancora di tremare ancora Vigili del Fuoco, militari e uomini e donne della Protezione Civile cercano ancora tra le rovine degli edifici ormai abbandonati qualche timido cenno di vita, anche se ormai la speranza è pochissima; questa mattina il tragico bilancio delle vittime è salito a 284 persone che hanno perso la vita e due corpi esanimi sono stati estratti da quello che fino a pochi giorni fa era l’Hotel Roma di Amatrice.
Oggi è il giorno in cui bisogna lasciare perdere almeno per un po’ le polemiche sulle mancanze strutturali di alcuni edifici pubblici che erano stati garantiti antisismici, ma che non hanno retto alla prova dei fatti e bisogne invece stringersi in un fortissimo abbraccio collettivo intorno alle popolazioni colpite per fare capire loro che non saranno mai lasciati soli. Il Presidente della Repubblica Mattarella oggi è in visita alle popolazioni delle zone più colpite per assistere alle prime cerimonie in ricordo delle vittime e per cercare di portare un po’ di conforto a chi è sopravvissuto.
Oggi è il momento del Lutto Nazionale e del ricordo, ma da domani sarà il momento della ricostruzione e non bisognerà mai lasciare sola la popolazione di Amatrice e delle altre zone colpite.