Papa Francesco, i sacerdoti potranno assolvere le donne pentite dell’aborto e chiede una “grande amnistia” per i detenuti

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L’annuncio è arrivato dallo stesso Papa Francesco in una Lettera che ha inviato martedì a mons. Rino Fisichella, il presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Il perdono di Dio non può essere negato a nessuno che si sia pentito sinceramente del proprio peccato, soprattutto quando si accosta al sacramento della Confessione, ha scritto al pontefice. Lo stesso vale, in vista dell’Anno Giubilare della Misericordia, per coloro che hanno procurato l’aborto.

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Il Papa ha pensato anche per i detenuti, per i quali ha chiesto una “grande amnistia”. La meritano, ha detto Bergoglio, coloro che hanno preso coscienza del male fatto e hanno un sincero desiderio di reinserirsi nella società e di contribuirvi onestamente. In occasione di ogni Giubileo, questi carcerati possono già beneficiare dell’indulgenza plenaria: sono coloro a cui Dio vuole stare più vicino perché hanno più bisogno del suo perdono, ha detto,

Nelle cappelle delle prigioni, dunque, i detenuti potranno ricevere l’indulgenza e così ogni volta che passeranno la porta della loro cella rivolgendo un pensiero o una preghiera al Padre. Sarà una sorta di passaggio simbolico dalla Porta Santa, che loro non possono fare. Infatti per ottenere l’indulgenza è necessario compiere un breve pellegrinaggio proprio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese decise dal Vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma. Infine per decisione del pontefice l’indulgenza si potrà ottenere nei Santuari con aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese cosiddette Giubilari, dove i fedeli devono recarsi in pellegrinaggio a questo scopo.