Rosa Parks e l’arresto che cambiò l’America sessantacinque anni fa

1 dicembre 1955, su un autobus di Montgomery, oggi pezzo da museo negli Stati Uniti d'America, viene arrestata Rosa Parks, madre del movimento per i diritti civili afroamericani. 2 marzo 1955 viene arrestata la studentessa Claudette Colvin per lo stesso motivo. Queste due storie a confronto sono importanti

Rosa Louise Parks nacque il 4 febbraio 1914, morì il 24 ottobre 2005. Della sua vita si ricorda un giorno che cambiò la storia degli Stati Uniti d’America:
il 1° dicembre 1955, Rosa Parks viene arrestata per essersi seduta in un posto riservato ai bianchi e non essersi alzata per cederlo ad un altro passeggero bianco.

Il fatto avvenne a Montgomery, capitale dello stato dell’Alabama. L’accusa per Rosa era quello di aver violato le leggi sulla segregazione razziale. Ne nacque un movimento di protesta, vennero boicottati per 381 giorni i mezzi pubblici di Montgomery.

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La comunità afroamericana, guidata dal pastore Martin Luther King, si dimostrò forte contro i poteri locali e nazionali che volevano mantenere lo status quo nella società, ovvero la divisione tra bianchi e neri. La storia di Rosa Parks arrivò fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti che liberò la donna dall’accusa e rese incostituzionale la legge sulla segregazione razziale.

Arresto di Rosa Parks, agente registra le sue impronte digitali. Fonte fotografica, Wikimedia Commons. Credit: Associated Press; restaurato da Adam Cuerden

Gli autobus di Montgomery tra spazio pubblico e fotografia sociale di un’epoca

Proprio come oggi, il trasporto pubblico era un bene importante al di là del colore della pelle, della condizione economica, sociale, del quartiere dove vivevi.

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I neri prendevano l’autobus e anche tra di loro c’era una divisione sociale ed economica importante, chi faceva l’avvocato e chi faceva la sarta, chi andava a scuola come Claudette Colvin (arrestata nove mesi prima di Rosa Parks) e chi lavorava come segretaria o addetto informazioni o stampa.

Solo che si era divisi nella società tra neri e bianchi, in entrambe le dimensioni c’era poi la differenza tra uomo e donna, non parliamo ancora dei diritti degli omosessuali, perché negli anni Cinquanta si era all’inizio di molte emancipazioni e di mezzo c’erano gli equilibri politici nazionali e internazionali, i processi di decolonizzazione in corso e il contrasto tra Stati Uniti e Unione Sovietica.

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Essere accusato di essere bolscevico, oltre che nero ribelle o donna ribelle, poteva capitare molto facilmente. La questione nera però era la questione nera negli Stati Uniti. Gli afroamericani erano riusciti allora a creare un confine tra i loro problemi e altre questioni sociali importanti, forse perché c’era all’interno di una comunità afroamericana un’impronta da società statunitense da far venire fuori, difendere, evidenziare.

La storia però non si dimentica facilmente, la decolonizzazione era sentita anche dalla comunità afroamericana tanto quanto il passato in schiavitù, la partecipazione alla guerra di secessione, una memoria impressa nella musica blues e negli altri generi di musica afroamericana.

Due racconti a confronto, l’arresto di Rosa Park e Claudette Colvin

Claudette Claudette Colvin 1953 – Wikipedia

Claudette Colvin è nata il 5 settembre del 1939 a Montgomery. Sugli stessi autobus subì, nove mesi prima, l’arresto e l’accusa di aver violato le leggi sulla segregazione razziale. Allora era studentessa nella scuola segregata di Booker T. Whashington. Ecco il racconto del suo arresto.

“Colvin era un membro del consiglio giovanile della National Association for the Advancement of Colored People e aveva appreso attivamente il Movimento dei Diritti Civili a scuola. Il 2 marzo 1955, tornando a casa dalla scuola, si sedette a circa due sedili da un’uscita di emergenza nella sezione colorata.

La convenzione del tempo era che se l’autobus fosse diventato così affollato, tanto che tutti i cosiddetti ‘sedili bianchi’ davanti fossero stati pieni e una persona bianca fosse rimasta in piedi, gli afroamericani avrebbero dovuto alzarsi da questi sedili e spostarsi sul retro, rimanendo in piedi se non ci fossero stati posti liberi.

Quando una donna bianca, che era salita sull’autobus, rimase in piedi, il conducente dell’autobus, Robert W. Cleere, ordinò a Colvin e ad altre tre donne nere nella sua fila di spostarsi dietro. Le tre donne si spostarono ma una donna nera incinta, Ruth Hamilton, si avvicinò e si sedette accanto a Colvin.

Il conducente le guardò dallo specchietto e quattro e quattr’otto ‘ci ha chiesto ad entrambe di alzarsi. [Ruth Hamilton] ha detto che non aveva intenzione di alzarsi e che aveva pagato il biglietto e non aveva voglia di stare in piedi. Così gli ho detto che non mi sarei neanche io alzata. Così lui disse: Se non ti alzerai, chiamerò un poliziotto.’ La polizia arrivò e convinse un uomo nero seduto dietro le due donne a spostarsi in modo che la signora Hamilton potesse sedersi dietro ma Colvin rifiutò ancora. Fu trascinata fuori dall’autobus e fu arrestata dai due poliziotti“.

L’arresto di Rosa Parks

Rosa PArsk e dietro Martin Luther Kink nel 1955. Fonte Wikipedia

Rosa Parks rispetto a Colvin, allora studentessa ma impegnata a livello scolastico nell’Associazione nazionale per l’avanzamento delle persone nere, era segretaria della NAACP. La popolazione afroamericana aveva iniziato a lamentare le scarse possibilità di poter usare gli autobus e altre piccole quotidianità importanti ad esempio nel fare acquisti nei negozi e, addirittura, per camminare per strada.

Il 1º dicembre 1955, a Montgomery, Rosa stava tornando a casa in autobus dal suo lavoro di sarta in un grande magazzino. Nella vettura, non trovando altri posti liberi, occupò il primo posto dietro all’area riservata ai bianchi, nel settore dei posti accessibili sia ai bianchi che ai neri con l’obbligo per i neri di cedere il posto qualora fosse salito un bianco mentre non vi erano posti riservati ai bianchi disponibili. Dopo tre fermate, l’autista James F. Blake le chiese di alzarsi e spostarsi in fondo all’automezzo per cedere il posto ad un passeggero bianco salito dopo di lei. Ella, mantenendo un atteggiamento calmo, sommesso e dignitoso, rifiutò di muoversi e di lasciare il suo posto. Il conducente fermò il veicolo e chiamò due agenti di polizia per risolvere la questione: Rosa Parks fu arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine che obbligavano le persone di colore a cedere il proprio posto ai bianchi nel settore comune, quando nel settore riservato ai bianchi non vi erano posti disponibili.”

Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter