Nikola Tesla: curiosità su uno dei più grandi scienziati della storia

Non è esagerato affermare che Nikola Tesla fu uno dei più grandi inventori mai esistiti. Numerosi i brevetti registrati dallo scienziato.

Non è esagerato affermare che Nikola Tesla sia stato uno dei più grandi inventori e scienziati della storia. Numerosi i brevetti registrati da Tesla, al pari del suo rivale Thomas Alva Edison. Tutti conoscono lo “show” delle scariche elettriche mostrato nel 1899 presso il teatro delle sue esibizioni, ovvero, il laboratorio sulla newyorkese South Fifth Avenue. Una colossale struttura a bobina sprigionò scariche generate da tensioni al di sopra dei dodici milioni di volt. Un esperimento per comprendere se la corrente elettrica potesse essere trasportata in aria, come le onde radio. E questa è solo una delle grandi opere del geniale scienziato. In questo articolo vi proporremo diverse curiosità e retroscena sulla vita a e il lavoro di Nikola Tesla.

Nikola Tesla: come nasce il mito

Inventore, fisico, scienziato, Nikola Tesla è la reincarnazione del genio della nostra epoca. Egli nacque nel 1856 sotto il Regno di Slovenia e Croazia. Fin da giovane il nostro uomo fu affascinato dall’elettricità e dai fenomeni a essa correlati. Questo portò Tesla a studiare Ingegneria elettrica presso l’università di Graz. Tuttavia, il giovane Nikola abbandonò la facoltà prima della laurea. Secondo una leggenda il suo amore per l’elettricità si manifestava anche tramite allucinazioni e convulsioni. Ora non sappiamo se effettivamente Tesla fosse una sorta di uomo elettrico (poco probabile) ma queste sue caratteristiche contribuirono senz’altro alla nomea di scienziato pazzo.

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Nota la collaborazione (e poi rottura) tra Nikola Tesla e Thomas Alva Edison. Come informa il sito di Eni Gas e Luce, Nel 1884 Edison ricevette una lettera di raccomandazione che descriveva il giovane scienziato come un ragazzo brillante. Di conseguenza, Tesla cominciò a lavorare in America presso la Edison Machine Works. Qui Nikola ebbe l’incarico di ottimizzare il generatore di corrente continua dell’azienda. Tesla contribuì in maniera egregia allo sviluppo dell’azienda, ma quando Edison lo ricompensò con un esiguo aumento di stipendio, lo scienziato si sentì offeso e decise di licenziarsi.

La valvola macrofluidica

La valvola macrofluidica è una delle invenzioni meno conosciute di Nikola Tesla. Solo recentemente è stata riconosciuta per il suo valore. L’invenzione è conosciuta anche come “condotto valvolare” o “valvola di Tesla”. Il brevetto risale al 1920. Ma come funziona tale valvola? È presto detto: essa permette il flusso dell’acqua in una sola direzione. Grazie al particolare design dell’invenzione, tale valvola, tuttavia, non permette all’acqua di procedere verso la direzione opposta. L’invenzione è stata utilizzata nel corso degli anni prettamente in laboratorio.

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Il professor Leif Ristoph, attivo presso il Courant Institute of Mathematical Sciences della New York University, ha affermato tramite alcune dichiarazioni riportate da Everyeye: “È notevole che questa invenzione centenaria non sia ancora completamente compresa e possa essere utile nelle moderne tecnologie in modi non ancora considerati. Il suo lavoro meno noto per controllare i flussi o le correnti dei fluidi era davvero in anticipo sui tempi”. La valvola funziona improvvisamente come un interruttore, ma solo al di sopra di una certa soglia. C’è però dell’altro: l’invenzione controlla ancora meglio il flusso inverso quando non è costante, rendendo il suo flusso uniforme, proprio come i convertitori che effettuano la trasformazione della corrente alternata in continua.

La bobina di Tesla

La bobina di Nikola Tesla è un trasformatore ad alta frequenza e ad altra tensione. Tale invenzione è capace di generare fulmini proprio come quelli che si originano nell’atmosfera terrestre. Come informa un articolo di Studenti.it, i fulmini che si creano sono, tuttavia, di entità ridotta rispetto a quelli naturali. Sfortunatamente, nel 1895, quando Tesla stava continuando a sperimentare la sua bobina, il laboratorio fu distrutto da un incendio. Una perdita preziosa per l’umanità, considerando che lì lo scienziato conservava numerosi appunti e studi che lo stavano avvicinando alla scoperta dei raggi x.

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Il “mago dell’elettricità”

Nikola Tesla, vero e proprio “mago dell’elettricità”, era solito incantare i suoi spettatori (le persone dell’alta società newyorchese) con i suoi allestimenti. Innumerevoli i giornalisti che assistevano, fotografavano e annotavano, appunto per appunto, l’incanto che si manifestava dinanzi ai loro occhi, tramite fuoriuscite di scariche elettriche, in un contesto, tuttavia, assolutamente sicuro per i presenti. Come informa Focus, i suoi spettacoli era una vera e propria propaganda “nella guerra per l’elettrificazione del mondo”. Sicuramente, fu l’uomo che anticipò, più di tutti, la tecnologa della nostra epoca.

Il raggio della morte

Quella che noi adesso ci accingiamo a descrivere è il pacificatore, conosciuto altrimenti come “raggio della morte”. Ne abbiamo, in un certo senso, già parlato in un nostro recente articolo e si tratta probabilmente dell’arma mai creata più famosa della storia dell’umanità. Da quel poco che conosciamo, Nikola Tesla la elaborò pensando al trasferimento di immense quantità energetiche a distanza di centinaia di chilometri. Il suo raggio avrebbe potuto distruggere un intero esercito o un intero paese.

Nikola Tesla, nel suo progetto, rende noti tre elementi principali caratterizzanti il raggio della morte:

  • Un generatore capace di creare un’enorme differenza di potenziale
  • Un amplificatore del generatore
  • Un tubo a vuoto che funzionava come un proiettore di particelle che poteva convogliare l’energia prodotta in un raggio direzionale.

Questa una descrizione di Nikola Tesla riguardo il raggio della morte: “[l’ugello] avrebbe inviato fasci molto concentrati di particelle nell’aria libera, di un’energia così tremenda da abbattere una flotta di 10.000 aeroplani nemici a una distanza di 200 miglia dal confine della nazione attaccata e avrebbe fatto cadere gli eserciti sui loro passi. Tale arma può essere utilizzata contro la fanteria di terra o come contraerea”. Come fa notare Vanilla Magazine, la realizzazione fantasiosa più simile al raggio della morte è sicuramente la Morte nera di Star Wars.

L’ultima foto dello scienziato

Terminata sua onorata carriera, Nikola Tesla ebbe una fine poco onorevole, in verità. Lo scienziato passò gli ultimi suoi anni di vita in povertà, nella stanza 3327 del New Yorker Hotel. Tesla, una delle icone viventi che più caratterizzo il ventesimo secolo, era divenuto vegetariano, riducendosi a mangiare solo latte, pane, succhi di verdura e miele. Gli ultimi giorni di vita, Tesla li trascorse in compagnia di piccioni, animali che in qualche modo sembravano volergli bene. Nonostante l’età avanzata, continuava a tenersi esercitato, probabilmente, elaborando equazioni matematiche e problemi scientifici nella sua mente geniale. A che età morì Nicola Tesla? Il genio morì da solo, a 86 anni, fra il 5 e l’8 gennaio 1943. Questa l’ultima foto del geniale scienziato.