Scontri nella notte a Roma, rissa tra ultrà della Lazio e del Siviglia

Quando il tifo è violento

Una notte di scontri e di paura a Roma, quando è scoppiata una grandissima rissa tra ultrà della Lazio e del Siviglia. Appena le due tifoserie sono venute in contatto sono iniziati tra gli scontri, sono volate parole grosse e poi i due gruppi di ultrà sono venuti alla mani.

Almeno tre sono i tifosi feriti gravemente; si tratta di due spagnoli, presumibilmente tifosi del Siviglia, e di un americano. Il più grave è uno spagnolo trasportato in ospedale in codice rosso. Molte persone vedendo che la situazione era sfuggita di mano si sono rifugiate nei negozi in preda alla paura e al panico.

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La rissa

La rissa sarebbe scoppiata intorno alle 21.30 in via Leonina e avrebbe coinvolto circa 40 persone. In poco tempo sono comparse la armi da taglio, coltelli molto affilati per la precisione, e le due tifoserie si sono affrontate senza esclusione di colpi facendo scoppiare il panico tra la gente.

Molti si sono rifugiati nei negozi e nei locali, tutti volevano solamente sfuggire alla violenza. Quando poi è tutto finito i due tifosi spagnoli feriti sono stati soccorsi in un ristorante dove si erano rifugiati mentre l’americano in strada. Ora sono iniziate le indagini per capire come sono andate veramente le cose.

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Quando il tifo è violento

Un episodio del genere dimostra molto chiaramente che il tifo in certi casi non può definirsi tale, è solo teppismo e non porta a niente. Violenza chiama violenza, e si cade in una spirale da cui è difficile uscire.

Tenere gli ultrà fuori dal calcio è forse la prima cosa da fare per creare una tifoseria sana, che sa rispettare tutto e tutti ed accetta il gioco per quello che è. Fare il tifo per la propria squadra del cuore non significa essere violenti, ma solo essere appassionati di sport; i violenti qual è il vero significato dello sporte dovrebbero essere esclusi da ogni manifestazione sportiva e non solo.