Sei un Vigile del Fuoco? allora niente Inail.
E’ quello che succede anche a Luca Cipriani, vigile operativo da 34 anni.
Cipriani svolge un lavoro impegnativo e rischioso ma senza copertura assicurativa Inail.
Come i suoi colleghi, è un lavoratore turnista che sa quando l’attività quotidiana comincia, ma non sa quando finisce, perché l’emergenza è sempre dietro l’angolo.
Tra un incendio, un salvataggio, la messa in sicurezza di abitazioni o alberi pericolanti e interventi specialistici ad alto rischio, i Vigili del Fuoco non hanno tregua.
Ma la mancanza di copertura assicurativa Inail, in caso d’incidente sul lavoro, è un grave problema.
Si affrontano lunghe battaglie burocratiche per farsi riconoscere spese mediche particolari, sostenute in caso di infrotuni che avvengono con frequenza.
La legge sui requisiti per accedere alla copertura Inail
La legge è riassunta sul sito Inail: Le disposizioni degli articoli 1 e 4 del Testo Unico 1124/65 non si applicano al personale delle Forze Armate e di Polizia, che sono disciplinate dai rispettivi ordinamenti.
Si aspetta il riordino della materia, in base all’articolo 12 bis del Decreto Legge 11/2009.
Ma, in attesa di fare ordine, il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico (es. Polizia di Stato, Vigili del fuoco e Polizia penitenziaria) resta escluso dalla copertura.
Vigile del Fuoco? Niente Inail. Il parere della Consulta sulla mancata copertura
La questione è dibattuta da anni ma nessuno ha ancora sbrogliato la matassa e i Vigili del Fuoco sono ancora senza sostegno Inail.
L’articolo 1 del testo unico 1124/65 specifica che gli operatori di salvataggio e gli addetti allo spegnimento di incendi sono tutelati da copertura Inail a meno che non siano Vigili del Fuoco.
Il motivo dipende dall’appartenenza a un corpo dello Stato che, come quelli militari, è considerato già coperto da una tutela con prestazioni equivalenti a quelle infortunistiche.
La corte Costituzionale ha ritenuto sufficienti le guarentigie assicurate ai Vigili del Fuoco, basandosi sulle prove presentate dalla pubblica amministrazione.
Le perplessità sulla mancata copertura Inail aumentano
Il parere della Consulta non ha eliminato i dubbi, perché i giudici di merito hanno sollevato la questione di legittimità costituzionale, ritenendo discriminatoria la norma dell’articolo 1 per i Vigili del Fuoco.
Ma la corte Costituzionale, con sentenza del 1987, ha dichiarato la questione inammissibile basandosi su una ricostruzione dell’avvocatura dello Stato e su quella dei giudici di merito.
Si è concluso quanto segue:
- La smilitarizzazione del Corpo ha equiparato i Vigili del Fuoco ai dipendenti civili statali, cancellando il presupposto dell’esclusione
- Ma la consulta ha negato la rilevanza, basandosi sulla garanzia dell’articolo 38 della Costituzione che riguarda la generalità dei lavoratori, a prescindere dalla qualifica (evitando però di pronunciarsi sull’assicurabilità dei corpi militari ex Dpr.1124/1965)
- Il legislatore può assicurare la garanzia di tutela in vari modi, purché siano equivalenti e rispettino il vincolo costituzionale
- In pratica, la Consulta ha condiviso il ragionamento dell’Avvocatura dello Stato che sosteneva il potere discrezionale del legislatore
- Il legislatore può quindi applicare misure di tutela adeguate, ma specifiche per una particolare categoria professionale
- I vigili del fuoco sono una categoria pubblica come le altre, ma svolgono un lavoro molto particolare anche sotto il profilo dei rischi d’infortunio
- L’avvocatura dello Stato e la Consulta, ritengono che non si può aggiungere la disciplina generale per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro alle norme già previste, per evitare che i Vigili del Fuoco abbiano un “ingiustificato vantaggio”.
Vigile del Fuoco? Niente Inail. I rischi crescenti della mancanza di copertura
Secondo molti, questa serie di pronunciamenti non tiene conto della continua trasformazione del lavoro dei Vigili del Fuoco.
Gli operatori, infatti, sono sottoposti a rischi sempre più alti che derivano da operazioni molto diversificate e sempre più specialistiche. Tra le tante ricordiamo:
- Interventi aerei antincendio
- Soccorso alpino e speleologico
- Attività del reparto nucleare-biologico-chimico-radiologico (NBCR)
- Salvataggi in elicottero con personale discesista.
Di conseguenza, aumentano il rischio di invalidità e i costi da sostenere in caso di cura e riabilitazione.
Luca Cipriani scrive a change.org per la mancata copertura Inail
Luca Cipriani, vigile operativo, chiede al ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, al suo collega Luigi Di Maio e alle autorità governative di sbloccare la situazione.
Cipriani indirizza la petizione a Change.org, società che gestisce la piattaforma on-line gratuita di campagne sociali.
La sua lettera è una richiesta di sostegno, rivolta alle autorità, che ricostruisce la vita dura e rischiosa dei Vigili del Fuoco:
“Sono Luca e faccio il vigile del fuoco operativo da 34 anni.
Ho deciso di lanciare questa petizione per un motivo tanto semplice, quanto sconcertante:
noi Vigili del Fuoco siamo costretti a pagarci le cure e i presidi sanitari indispensabili a seguito di ricorrenti infortuni professionali, infatti non siamo coperti da assicurazione INAIL per infortuni sul lavoro.
Sì, avete letto bene.
Un lavoro rischioso come il nostro, difficile, faticoso, usurante che richiede elevate doti professionali abbinate ad altrettanto elevate prestazioni psicofisiche, non è tutelato a livello sanitario dal nostro Stato.
Stiamo parlando di professionisti formati per affrontare ogni tipo di emergenza.
Lavoratori turnisti, che sanno quando inizia il loro turno di servizio, ma non sanno se e quando il loro turno finirà.
Lavoratori e volontari sempre disponibili a risolvere i tanti problemi che una società sempre più fragile si trova ad affrontare.
Di giorno, di notte, con il caldo o con il freddo, nei giorni festivi e in quelli feriali. Sempre. A qualsiasi costo. Talvolta a costo della vita.
La problematica è stata più volte segnalata anche nella precedente legislatura.
Perché i Vigili del Fuoco sono esclusi dall’INAIL?
Perché il Vigile del Fuoco è stato storicamente abbinato ad un modello risarcitorio in uso nei Corpi militari, definito “causa di servizio”.
Con la differenza che il Corpo dei Vigili del fuoco non ha mai avuto e non potrà mai avere, viste le ridotte dimensioni, una propria struttura medica.
Questo nel tempo sta creando un evidente problema, con i Vigili del Fuoco vittime di malattie professionali e infortuni costretti a combattere da soli contro strutture militari o burocratiche.
Riteniamo debbano essere superate le persistenti e ingiustificate esclusioni dei Vigili del Fuoco dall’INAIL.
Per questo chiediamo un puntuale intervento parlamentare: inserire i vigili del fuoco sotto la copertura INAIL.
Siamo uomini e donne che mettono la propria vita a servizio dello stato e di altre persone, la nostra salute conta.”
L’intervento sindacale sulla mancata copertura Inail per i Vigili del Fuoco
I sindacati dei Vigili del Fuoco sono già intervenuti più volte sulla questione.
La nota del coordinamento regionale dell’Emilia Romagna sottolinea “l’inammissibile esclusione dei Vigili del Fuoco dal sistema assicurativo INAIL”.
Il problema “Non è più rinviabile, serve un sistema che tuteli gli infortuni sul lavoro e riconosca le malattie professionali ai dipendenti del corpo Nazionale adeguato alle esigenze attuali.
Un sistema strutturato, non soggetto a interpretazioni o a clientele, che garantisca pari opportunità e diritti per tutte le lavoratrici e i lavoratori in fase di riconoscimento della causa di servizio.”
Servono quindi “forme di equo indennizzo simili o migliori delle attuali, che si avvalga del servizio sanitario nazionale basandosi su principi di prevenzione, controllo e formazione del personale.”
Le nuove mosse dei Vigili del Fuoco in materia Inail
La situazione non è più rinviabile e il comando dei Vigili del Fuoco ha emesso un comunicato che annuncia la nascita di una commissione specifica.
Il nuovo organismo studierà il sistema di tutela in vigore per individuare la soluzione migliore in caso d’incidente e di malattie, contratte per motivi di servizio.
E’ previsto un confronto approfondito con le prestazioni generali erogate dall’INAIL in materia di assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
I circa trentamila uomini e donne del Corpo attendono una risposta.
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