Un’inchiesta del New York Post del 29 agosto scorso ha rivelato come è possibile truccare i voti postali negli Stati Uniti. Un addetto del settore ha raccontato con quanta facilità è possibile commettere tale atto e come avrebbe falsato i risultati per decenni delle elezioni comunali e federali dello stato del New Jersey attuando un sistema molto semplice.
Come truccare i voti postali
Il sistema è semplice e ben studiato, in ogni comune di appartenenza per chi vuole votare per posta viene mandato un kit con all’interno tutta la documentazione: la scheda elettorale con il certificato di iscrizione al voto, che l’elettore una volta firmata deve rimandare, la busta postale di ritorno contenente la scheda elettorale con il voto espresso e il certificato elettorale. Una volta espresso il voto la busta viene sigillata ed ecco che qui entra in gioco la truffa perché la scheda elettorale non contiene nessuna filigrana o francobollo di sicurezza e quindi facilmente scambiabile e copiabile con altre schede identiche a quelle originali.
Il testimone ha raccontato che a questo punto diversi agenti offrendosi come servizio pubblico vanno in giro per le case degli elettori offrendosi per spedire le lettere, una volta giunti nella propria abitazione aprono le buste sigillate con la colla a vapore tolgono la scheda vera e la sostituiscono con quella falsa e risigillano nuovamente la busta. “Un gioco da ragazzi bastano cinque minuti per ogni voto” afferma l’insider.
Maggiore attenzione poi quando si devono infilare le schede false all’interno delle cassette postali pubbliche, non devono essere poche ma numerose e spargerle in diversi punti della città. Sempre il testimone racconta riguardo le case di riposo per gli anziani “li non c’è bisogno di attuare tutto il sistema l’infermiera complice si occupa di compilare direttamente la scheda per loro“. Un altro sistema già ben collaudato può farlo il postino ad esempio un postino pro Trump che lavora in una zona in maggioranza repubblicana e sapendo della vittoria dell’avversario può prendere facilmente le buste per poi strapparle o bruciarle. In alcuni stati truccare 500 o mille voti può fare la differenza e capovolgere l’intero esito elettorale.
Dubbi sui voti in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania
Joe Biden ha vinto in Michigan e Wisconsin ma Trump ha fatto ricorso e chiesto il conteggio dei voti. Stati in cui il risultato è stato completamente ribaltato dai voti postali. Trump era in testa con il 51% dei voti rispetto al suo avversario Biden, al 47%, ma che poi il tutto si è concluso con la vittoria di Biden 50,4% contro il 48% di Trump.
Stessa situazione anche in Pennsylvania dove Trump era in testa con il 55% mentre Biden era al 43% a scrutinio finito Trump era sceso di cinque punti mentre Biden ne aveva acquistati altri cinque.
Parla il sindaco di New York Rudolph Giuliani
Il Sindaco di New York ha parlato del caso e ha detto “Vinceremo le elezioni, si tratta di contare i voti in modo equo, i criminali che gestiscono il partito democratico attuano la frode fiscale che è uno dei principali metodi con cui si mantiene il potere” e ha aggiunto “non lasceremo che la facciano franca, è il popolo che decide“. Anche Carlo Maria Viganò, arcivescovo italiano negli Stati Uniti, difende la libertà del voto ha chiesto ai fedeli di pregare contro la truffa elettorale ai danni del presidente Trump.
Trump: “Fermate i conteggi”
Donald Trump ha chiesto con forza di stoppare i conteggi, lo ha annunciato su twitter. I seggi si sono chiusi ora non resta che aspettare gli ultimi risultati in Nevada, North Carolina, Arizona e Georgia. A Biden per proclamare la vittoria basterebbe vincerne soltanto uno. La battaglia legale quindi è aperta, staremo a vedere.