Taranto – Assalto ai distributori, ma ecco un’importante novità

La raffineria Eni di Taranto ha ripreso la distribuzione del carburante, nonostante l’impianto risulti sequestrato 

Nella giornata di oggi, giovedì 23 novembre, i distributori di carburanti hanno inviato i camion in altre zone. Anche altre regioni, per quanto concerne l’approvvigionamento.

Prevista per domani la riapertura dei rubinetti all’Eni

Da domani, venerdì 24 novembre, la riapertura dei rubinetti all’Eni del capoluogo ionico tornerà a pieno regime. La raffineria pugliese è fra le tredici di tutta Italia i cui contatori sono stati sequestrati, ma dalle 13 odierne, è stata concessa, all’impianto tarantino, la facoltà d’uso.

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Nello specifico, l’impianto in questione rimane, a ogni modo, sequestrato ma, nonostante ciò, si può utilizzare.

Difatti, dalle 13, considerati i tempi tecnici di riattivazione previsti, le prime autocisterne si sono affacciate dalle parti della raffineria, già nel tardo pomeriggio. Domani, si prevede che tutto tornerà a pieno regime.

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Il sequestro è stato eseguito dai militari della Guardia di Finanza ed è annoverato nell’inchiesta della Procura di Roma per evasione

Il sequestro, operato dai militari della Guardia di Finanza, è, inoltre, annoverato nell’inchiesta della Procura di Roma su un’ipotesi di evasione delle accise pari a circa dieci milioni di euro.

Infine, ciò che desta maggiore sconcerto è il fatto che, tale notizia, non sia stata diffusa dai maggiori organi di informazione locali e nazionali, celando quanto avvenuto.

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La notizia di stamani

Anche la raffineria Eni di Taranto sotto sequestro da parte della guardia di finanza nell’ambito dell’operazione che ha messo i sigilli agli impianti di tredici regioni italiane.

Si tratta del sequestro preventivo dei misuratori di prodotti petroliferi.

Eni si ritiene parte offesa dopo la decisione presa dal gip del Tribunale di Roma. A comunicarlo lo stesso gruppo petrolifero in una nota stampa, spiegando che il provvedimento “si inserisce in attività di indagine che erano state avviate dalle Procure di Frosinone e di Prato nel 2010 e dalla Procura di Roma nel 2014“, di cui Eni aveva già dato notizia.

La suddetta spiega che “i procedimenti sono poi stati riuniti di fronte alla Procura di Roma” ed “Eni ha costantemente fornito all’autorità giudiziaria la massima collaborazione, con l’intento di chiarire le proprie ragioni a sostegno della correttezza del proprio operato e dell’estraneità alle presunte condotte illecite“. “La società, anche in considerazione delle conseguenze che deriverebbero, come effetto del provvedimento, dal fermo totale delle attività di raffinazione e rifornimento di carburanti, richiederà la possibilità di utilizzo dei misuratori al fine di consentire il proseguimento di tali attività e di ridurre per quanto possibile al minimo l’impatto verso i clienti, le società e i servizi” conclude Eni.

Distributori presi d’assalto dagli automobilisti

Difatti, a seguito del sequestro eseguito in data odierna, gli automobilisti hanno preso d’assalto i distributori al fine di fare rifornimento, ma data la notizia dianzi riportata, pare che non ci debbano essere ulteriori preoccupazioni.