La bufera delle targhe prova che in queste ore ha allarmato gli operatori del settore automotive sembra giunta ad una svolta positiva.
In data 30 marzo 2018 il Ministero dell’Interno ha rilasciato il parere n°300/A/2689/18/105/20/3. Il quale chiarisce che la circolazione dei veicoli già immatricolati, ma sprovvisti di assicurazione, risulti vietata anche qualora su di essi vi sia esposta la targa prova.
L’inizio di un incubo per gli operatori dell’automotive
In base a questo in tutto il territorio nazionale è iniziata la “caccia all’orco”. Il veicolo provvisto di targa prova, già immatricolato, viene fermato e sigillato sul posto dalle Forze dell’Ordine. Effettuate le verifiche viene apposta la sanzione di 1000 euro e caricato il veicolo sequestrato su un carro attrezzi. Tutto questo a spese del malcapitato commerciante.
Il problema è serio in quanto, su territorio nazionale, vi sono oltre 250.000 operatori del settore. Tra cui non solo i venditori ci rimettono, ma anche i lavagisti e preparatori, i meccanici, collaudatori, carrozzieri ecc. Questi rischiano seriamente di non poter più svolgere il proprio lavoro. La conseguenza è grave, il Ministero decreterebbe, senza un chiarimento immediato, la chiusura dell’attività.
Cosa comporta l’applicazione di questa normativa
I rivenditori non potranno più provare le auto in fase di acquisto e non potrebbero quindi rischiare l’acquisto stesso. I collaudatori non potranno più testare le auto in fase di pre-consegna ai clienti. Questo con tutti i rischi del caso, soprattutto per la sicurezza del cliente stesso. I meccanici non potranno provare i veicoli dei commercianti per poter effettuare le dovute diagnostiche e quindi gli interventi da effettuare.
I probabili acquirenti si vedrebbero privati di un diritto sacrosanto, quello di poter provare l’auto prima dell’acquisto per verificarne le effettive condizioni.
Gli ultimi aggiornamenti fanno ben sperare
In una nota del Ministero dei trasporti si legge:
“In relazione alle problematiche che si stanno verificando sul territorio in sede di controlli da parte della Polizia Stradale di veicoli circolanti con targa prova. Intestata a concessionari o autoriparatori si è concordata con il Ministero dell’Interno la necessità di pervenire ad un chiarimento da parte del Consiglio di Stato sulla corretta interpretazione delle norme.
In attesa, il Ministero dell’Interno ha assicurato che provvederà a impartire istruzioni ai propri Compartimenti affinché vengano considerate vigenti le disposizioni emanate da questo Ministero sull’argomento”.
In queste ultime ore è arrivata a tutti i comandi l’informazione della sospensione della norma, resta tutto invariato in attesa del parere del Consiglio di Stato.Gli operatori per il momento si dicono soddisfatti. “Sebbene resti l’amarezza delle troppe energie profuse solo per potere mantenere il rispetto di regole certe e trasparenti.
Non si può che esprimere soddisfazione quando si ottiene l’attenzione degli apparati burocratici alle legittime istanze di chi ogni giorno cerca di sviluppare il proprio business con impegno. Con rigore, professionalità e sacrifici anche per garantire la tranquillità dei lavoratori impegnati a portare avanti i progetti comuni”. Commenta il Presidente di AsConAuto (Associazione nazionale consorzi concessionari auto), Fabrizio Guidi.
Prosegue Guidi: “In questa occasione, siamo stati davvero capaci di fare squadra. In sinergia con l’azione intrapresa presso le sedi istituzionali da Federauto (organizzazione aderente a Confcommercio) c’è stata la presa di posizione pubblica di cui AsConAuto si è fatta protagonist.
Ma anche l’energica posizione assunta in rete da tutti gli operatori coinvolti e danneggiati sul territorio. A conforto alle nostre istanze, è arrivata una prima positiva risposta che ci permette di ritornare a lavorare con maggiore tranquillità. Il livello di attenzione, tuttavia, sulla problematica della targa prova deve rimanere alto per evitare che lungo il percorso ci siano altre devianze”.