Il bilancio delle vittime tra Siria e Turchia a causa dei due recenti terremoti è salito a 9.500. Orhan Tatar, capo del dipartimento di riduzione del rischio presso l’Autorità per la gestione dei disastri e delle emergenze, in un discorso alla tv pubblica turca ha dichiarato che nella sola Turchia ben 26.721 hanno subito ferite.
“In questo momento abbiamo 4.544 vittime e 26.721 persone ferite“, ha detto. Tatar ha affermato che in Turchia sono state registrate 455 scosse di assestamento dal primo sisma, la maggior parte delle quali di magnitudo da 3 a 6. L’agenzia ha detto che 5.775 edifici sono crollati nelle zone colpite dal terremoto.
Le operazioni di soccorso nei territori interessati sia tuchi che siriani proseguiono in maniera incessante, anche quando le temperature raggiungono quote proibitive come a Gazientep, una delle città più colpite, dove si sono registrati ben -20 gradi. Oltre 7.000 soldati dell’esercito turco sono stati inviati per accelerare le operazioni di soccordo, ha detto il ministero della Difesa turco in una nota.
In soccorso della Siria nelle ultime ore sono stati inviati degli aiuti da Egitto, Armenia, Algeria e Oman ma dalle parti di Damasco pesano, e non poco, le sanzioni degli Stati Uniti che il paese è costretto a subire da molti anni a questa parte. I media siriani riportano le dichiarazioni del ministro degli esteri Fayssal Mikdad il quale ha sottolineato che le sanzioni hanno esacerbato una situazione già di per sé complessa dopo più 12 anni di guerra e lamenta la poca attenzione dei paesi occidentali, comprese le organizzazioni internazionali.