Domenica 29 marzo si è tenuta a Tunisi una mega-marcia internazionale contro il terrorismo dopo l’attentato al celebre Museo del Bardo in cui hanno perso la vita 22 persone – proprio ieri è deceduta l’ultima vittima, una turista francese. La manifestazione ha ricordato quella avvenuta l’11 gennaio a Parigi a seguito degli attentati alla sede della rivista satirica Charlie Hebdo e al supermercato ebraico Hyper Cacher. Lo slogan che si vedeva in quei giorni era “Je suis Charlie”, mentre questa volta è stato “Le monde est Bardo”, “Il mondo è il Bardo”. Sono intervenute 70 mila persone secondo la polizia locale, comprese diverse autorità tunisine e mondiali: primo fra tutti il presidente Beji Caid Essebsi, il presidente francese François Hollande, il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi insieme alla presidente della Camera Laura Boldrini e a una delegazione della commissione Esteri guidata da Fabrizio Cicchitto, il presidente della Polonia Bronislaw Komorowski, quello palestinese Mahmoud Abbas, i ministri degli Esteri di Germania, Frank Walter Steinmeier, e Spagna, José Garcia Margallo, il premier algerino Abdelmalek Sellal e l’alta rappresentante per la Politica estera dell’Ue Federica Mogherini. La meta finale era ovviamente il Museo del Bardo, dove stata scoperta una stele commemorativa per i morti nell’attentato.
Il presidente tunisino Essebsi ha dichiarato che il suo popolo “non si piegherà” al terrorismo e tutti i rappresentanti politici presenti hanno espresso parole di cordoglio e di volontà di combattere insieme, musulmani e no, la dura battaglia per la democrazia, la libertà, l’uguaglianza e la fraternità.
Le stesse forze dell’ordine sono ovviamente impiegate in questo senso dopo l’attentato: proprio domenica in un raid è stato ucciso il leader della cellula vicina ad al Qaeda che ha commesso l’azione contro i turisti del Museo del Bardo. Era un algerino di nome Khaled Chaib, conosciuto anche Lokman Abou Sakhr, e capo del gruppo locale Okba Ibn Nafaa. Con lui sono morti altri nove jihadisti. Inoltre sono state arrestate 23 persone sospettate di aver partecipato all’attacco e le indagini continuano.