“L’Ucraina non è sotto pressione da parte dei paesi occidentali per accelerare la sua controffensiva, nonostante la crescente costernazione per il ritmo dei guadagni dalle forze di Kiev”. Lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmitro Kuleba in una intervista all‘AFP aggiungendo che aumentano “le voci dei commentatori ed esperti che discutono del ritmo delle conquiste“.
Il titolare degli esteri ha anche detto che “le armi occidentali saranno importanti per Kiev fino a quanto i suoi militare non avranno sbaragliato le forze russe. Dobbiamo vincere, non c’è altro modo“. In un’altra intervista alla tv ucraina sempre Kuleba ha risposto a quanto asserito da Stian Jenssen, capo gabinetto di Jens Stoltenberg, secondo il quale è molto difficile che Kiev conquisti territori e che dovrebbe cederli per aderire all’Alleanza: “L’Ucraina non rinuncerà ai propri territori per aderire alla Nato”, ha detto il ministro degli esteri ucraino.
Torna il battaglione Azov, Mosca preme su Kupyansk
La controffensiva intanto prosegue tra mille difficoltà con gli obiettivi prefissati negli ultimi mesi ancora lontani dall’essere concretizzati. Kiev rivendica la conquista del villaggio di Urozhaine, alle porte di Donetsk, il primo villaggio occupato nella regione dopo giorni di battaglia lungo le zone minate russe. Ma nel nord est sono le truppe di Mosca ad aumentare la pressione sulla città di Kupyansk già evacuata in larga parte.
A Melitopol invece le truppe ucraine schiereranno una delle migliori brigade per sfondare la linea difensiva russa. Essa sarà equipaggiata da carri armati Challenger e altri veicoli blindati. La Guardia Nazionale intanto fa sapere del ritorno lungo la linea del fronte del Battaglione Azov dopo uno stop durato più di un anno: secondo fonti ucraine i soldati saranno impegnati in manovre offensive nella foresta di Serebryanske, regione di Lugansk.
A proposito della controffensiva, il portavoce dell’aviazione ucraina Yuri Inhat in una intervista tv ha dichiarato che “l‘Ucraina non sarà in grado di usare gli F-16 in autunno e in inverno“. Tutto questo sebbene sia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello americano Joe Biden abbiano più volte affermato l’importanza di tali mezzi visto che nella sua controffensiva l’Ucraina non dispone di una copertura aerea atta a limitare le manovre avversarie. Lo scorso 17 luglio Biden aveva annunciato di aver approvato la fornitura degli F-16 ma fino a questo momento non si conoscono le tempistiche né per la fornitura dei jet né del training dei piloti ucraini.
Nuova mobilitazione in Ucraina
Il presidente Zelensky ha firmato due disegni di legge sulla proroga della legge marziale e la mobilitazione generale per altri 90 giorni. Tali misure dureranno quindi fino al 15 novembre e fanno seguito ad altri provvedimenti dell’ufficio presidenziale ucraino emanati dall’inizio della guerra.
In base alla legge marziale tutti gli uomini con età compresa tra i 18 e i 60 sono chiamati ad unirsi alle forze armate al fronte e non sono autorizzate a lasciare il Paese salvo diverse motivazioni.