Il tour in Francia di Mariam Abudaqa, riconosciuta attivista per i diritti delle donne a Gaza e membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), sotto lo pseudonimo di Abu Daqqa, non sarà portato a termine.
Dopo aver tenuto le tappe di Parigi, Lione, Saint-Etienne, Metz, Martigues e Marsiglia, con riunioni e proteste i vietate dalle prefetture locali. La 72enne Abudaqa ha ricevuto un ordine di espulsione di assoluta urgenza a Marsiglia lunedì 16 ottobre, emesso due giorni prima dal ministro dell’Interno Gérald Darmanin.
L’attivista palestinese aveva ottenuto un visto di 50 giorni, rilasciato dal consolato francese a Gerusalemme il 7 agosto e valido fino al 24 novembre.
Il visto è stato ritirato dal governo transalpino. Visto il tempo necessario per organizzare la partenza di Abudaqa, il Ministero dell’Interno francese ha emesso un’ordinanza di arresti domiciliari, attiva dalle 10 di sera alle 6 del mattino in un hotel del centro di Marsiglia.
Il ministro dell’Interno ha raccontato l’appartenenza di Abudaqa al FPLP, ritenuta un’organizzazione sulla lista dell’Unione europea soggetta a misure restrittive nella lotta contro il terrorismo. Proprio l’appartenenza è stata la causa della decisione. Per lo Stato francese, la partecipazione ampiamente pubblicizzata di Abudaqa a eventi e manifestazioni rischia di fomentare tensioni, odio e violenza tra le comunità e creare gravi disturbi all’ordine pubblico nel contesto attuale.











