Uragano in Libia, bilancio dei morti si aggrava

Sono invece 10.100 le persone scomparse a causa del devastante alluvione

Nella notte tra domenica e lunedì le coste della Libia hanno sperimentato uno degli eventi più drammatici della storia del Paese nordafricano. Un’alluvione che in precedenza – agli inizi di settembre – aveva colpito le coste di Grecia e Turchia ha provocato piogge fortissime e inondazioni, le quali a loro volta hanno distrutto due dighe a monte della città di Derna. È stata questa città portuale della Libia nord-orientale di oltre 90mila abitanti a pagare le conseguenze maggiori in termini di vite umane e infrastrutturali con strade distrutte, case crollate e edifici sventrati dai milioni di metri cubi d’acqua riversatasi in poche ore.

Secondo le ultime stime raccolte dalla Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), comunicate a Ginevra da Marie el-Drese, segretario generale della Mezzaluna Rossa, in Libia ci sarebbero stati finora 11.300 morti, un numero questo destinato a salire come ha riferito il sindaco di Derna Abdel-Moneim al-Ghaihi. Mentre il numero dei dispersi è di 10.100 persone, che è di gran lunga maggiore rispetto alle stime fatte nei giorni precedenti (5.550).

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Anche altre zone della Libia hanno subito le devastanti conseguenze dell’alluvione. “La tempesta ha ucciso circa 170 persone in altre parti della Libia orientale”, ha detto il ministro della sanità Othman Abduljalil. Le città di Susa, Bayda, Um Razaz e Marj sono tra quelle che hanno sperimentato le furia delll’acqua.

Come hanno testimoniato i video diffusi in rete, le conseguenze dell’evento atmosferico sono state devastanti e hanno colpito decine di migliaia di famiglie con i media statali libici che pongono l’accento anche sulle migliaia di persone ancora sotto le macerie. Centinaia di volontari e appartenenti alle squadre di emergenza, sia libiche che internazionali, stanno lavorando per accelerare i tempi.

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