45esimo BRUCE LEE: Antonio Spadafora presenta Barry Mar, amico e allievo di Bruce Lee.

Barry Mar, Tom De Felice, Pierre Hartmann, Antonio Spadafora ed il ricordo di Bruce Lee

A distanza di tanti anni, molti cercano di capire la sua morte ma io preferisco ricordare la sua vita ” così conclude la voce narrante che interpreta la moglie di Bruce Lee nel celebre film dal titolo Dragon. Una pellicola di successo che ha ripercorso i tre decenni di vita del famoso artista marziale Bruce Lee. Oggi ricorre il 45esimo anniversario della scomparsa di Bruce. Uno di quegli artisti che dopo la dipartita fanno ancora parlare di sé lasciando intendere una grande personalità. Un grande esempio. Il suo ricordo vive insieme alle idee che ha lasciato. Al suo 45esimo anniversario viene annoverato come uno dei capostipite delle arti marziali in tutto il mondo.

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Da più di 60 anni il suo nome è associato alle arti marziali. È stato mitizzato, criticato, ma quando si ricorda Bruce Lee c’è sempre un momento di nostalgia misto al desiderio di stringergli la mano o quantomeno interagire con lui in quanto ad arti marziali.

Un beniamino che ha riempito la mente ed il cuore di tutti coloro “che erano alla ricerca dell’ artista che incarnasse un indiscusso entusiasmo e una gran voglia di vivere“.

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Antonio Spadafora, artista marziale ed insegnante di Kung Fu, vuole ricordarlo attraverso le parole di chi l’ha conosciuto e di chi ha appreso dal suo primo allievo.

Antonio Spadafora è un artista marziale e insegnante di un’inedita arte marziale dal nome Táo Jiàn Kung Fu, nata dal connubio delle sue conoscenze ed esperienze ultraventennali. La sua passione per questo mondo spiritualmente centrato gli farà guadagnare diverse soddisfazioni nel corso degli anni. Da qui matura in lui la volontà ed il desiderio di fornire una nuova chiave di lettura delle arti marziali con tecniche e metodologie innovative. Il tutto verrà spiegato e racchiuso all’interno di un manuale che vedrà il suo esordio nel prossimo autunno. Ma cosa pensa Antonio Spadafora di Bruce Lee?

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Bruce Lee sicuramente è stato il leader delle arti marziali in generale. Ha acceso appunto questa passione per quanto riguarda l’approccio al combattimento, alla filosofia. Bruce ha dato l’input alla voglia di praticare arti marziali. Lui stesso ha tra l’altro creato uno stile di arte marziale dal nome Jeet Kune Do ritenuto scientificamente il più efficace sino ad oggi

Spiega Antonio Spadafora con il desiderio di esprimere al meglio la sua stima nei riguardi di un artista che ha seguito dall’infanzia fino al suo percorso marziale. Lo stesso Antonio ci presenta un amico di Bruce Lee che vive a Seattle alias Barry Mar. Barry è un simpatico e dinamico post settantenne. Ha molti ricordi di Bruce Lee. È stato uno dei suoi primi amici nonché uno dei primi allievi negli anni ’60” racconta Antonio Spadafora. Il rapporto amichevole tra Antonio Spadafora e Barry Mar fatto di pacche sulle spalle e sorrisi denota una certa stima tra i due.

Nel dialogare con Antonio, Barry ricorda così Bruce Leequando l’ho incontrato era Bruce Lee, non BRUCE LEE. L’ho incontrato quando eravamo entrambi studenti che frequentavano l’Università di Washington. È stato solo dopo che siamo diventati amici che ho appreso che aveva studiato un’arte marziale chiamata Wing Chun. Era sempre divertente la sua compagnia. Gli piaceva raccontare barzellette, mostrare il suo kung fu, guardare film cinesi e giapponesi di arti marziali e divertirsi. Ad oggi ritengo di essere onorato di averlo conosciuto“!

Alla domanda “cosa pensi di Bruce Lee”, Barry Mar risponde “penso che
Bruce sia stato un grande pensatore e analista. Ha applicato il suo pensiero ed analisi alla sua arte. Era molto più avanti del suo tempo con il suo personale impegno per evolvere la sua arte e andare oltre le forme e le tecniche tradizionali. Non rimaneva mai soddisfatto di dove si trovava. Era sempre aperto a nuove idee applicate al kung fu. Era decisamente il REAL DEAL . Le persone che pensano o affermano che fossero tutti trucchi e tutto “show”, non hanno idea di cosa stiano parlando. Ho visto con i miei occhi e ho sperimentato con il mio corpo la sua velocità e potenza.” Le parole di Barry sono seguite da un tono di voce emozionato. È tanta la stima per Bruce Lee. Nella Seattle degli anni ’60 Bruce Lee presentava l’amico Barry Mar al suo primo allievo Jesse Glover. Tra i due vi fu subito intesa che venne interrotta da un viaggio di studi di Barry. Ma come tutte le amicizie che si rispettano, al suo ritorno Barry ritrovò l’amico di allora. Col passare del tempo quell’amicizia divenne solida grazie alla simpatia reciproca.

Jesse Glover fu il primo allievo assoluto ed assistente istruttore di Bruce Lee, nonchè suo amico che ha dato a Bruce l’input a credere nell’occasione dell’insegnamento.

Dopo la scomparsa di Bruce Lee, Jesse continuava ad insegnare e di tanto in tanto raccontava ai suoi allievi qualche aneddoto di Bruce Lee. E proprio accanto a Barry Mar siedono Tom De Felice e Pierre Hartmann, due allievi di Jesse Glover nonché amici di Antonio Spadafora.

Tom De Felice è stato allievo diretto di Jesse Glover e Ed Hart, rispettivamente primo e secondo allievo di Bruce Lee. Oggi lui si definisce un insegnante detto da lui con una semplicità ed umiltà che non ha eguali “I teach what I learned from Ed Hart and Jesse Glover”. 

Vista la sua esperienza marziale accanto ai primi allievi assoluti di Bruce Lee, sorge spontaneo curiosare “cosa raccontavano Jesse e Ed di Bruce Lee? ” e lui risponde “alcune cose che Jesse e Ed mi hanno detto su Bruce erano secondo la loro prospettiva. È possibile che altri che lo hanno conosciuto abbiano prospettive diverse. Mi è stato detto che a Bruce non piaceva insegnare. Era ossessionato dal miglioramento e insegnare agli studenti era un modo per allenare le sue idee. Spesso cambiava idea su tecniche e concetti. Un giorno avrebbe seguito una tecnica specifica, poi in seguito avrebbe annunciato che non funzionava. Tutto ciò faceva parte del suo processo. Bruce praticava sempre e avrebbe scoperto rapidamente cosa funzionava e cosa no.Ma in definitiva “cosa pensi di Bruce Lee?” si domanda a Tom De Felice che deciso affermapenso che Bruce Lee abbia avuto un impatto ben oltre le arti marziali. La sua filosofia di arti marziali può essere applicata a qualsiasi cosa. Essenzialmente il suo metodo era scientifico. Prendeva un’idea o una tecnica e la praticava migliaia di volte. Quindi avrebbe apportato le modifiche necessarie per adattare la tecnica alla sua fisiologia. Alla fine, avrebbe scartato ciò che era inefficiente e avrebbe mantenuto ciò che era utile. Questo metodo gli ha permesso di massimizzare l’efficienza, la potenza e la velocità. Inoltre, Bruce Lee aveva attributi fisici che erano unici. La sua velocità innata, il tempo di reazione e il rapporto forza-peso erano superiori alla media. Questi attributi, uniti alla sua estrema motivazione al miglioramento, erano alla base della sua grandezza. Pertanto la sua filosofia può essere applicata a qualsiasi cosa nella vita!

Accanto a Tom De Felice vi è Pierre Hartmann, allievo di Jesse Glover e di Ed Hart. Oggi Pierre è un qualificato istruttore del Non Classical Gung Fu nonché responsabile dell’organizzazione NCKF per l’Europa. Nonostante tutti questi titoli, Pierre dimostra tanta voglia di far conoscere quello che ha appreso con quella disinvoltura e aplomb che lo contraddistingue. A lui si fa una domanda che conclude la giornata del ricordo di Bruce Lee. “Cosa aggiungi al ricordo di Bruce?“, Pierre con il suo accento francese rammenta “quando ho scoperto Bruce Lee nei film, non avrei mai pensato che un giorno sarei stato così vicino alle sue cose. Ai suoi studenti come Jesse Glover e Ed Hart. Penso che Bruce Lee abbia aperto una grande varietà di nuovi modi di prospettiva nelle arti marziali durante gli anni ’70 e questo è ancora attivo. Non sono soltanto un fan di Bruce, bensì molto di più. Bruce Lee ha mostrato quello che un umano delle sue dimensioni può realizzare in termini di prestazioni nel combattimento reale. Per me la sua arte non aveva senso, quando iniziai le arti marziali all’età di 16 anni. Cominciai facendo Judo e Jiu Jitsu e in seguito mi sono ispirato alla performance di Bruce.

Seppur si tratti di 4 persone di nazionalità differente, l’intesa per le arti marziali li ha accomunati. Dopo tanto chiacchierare i quattro amici concedono una serie di foto per il quotidiano con la promessa di un secondo appuntamento alla volta di Jesse Glover, primo allievo di Bruce Lee. Un particolare ringraziamento è rivolto ad Antonio Spadafora per aver condiviso altri aneddoti e curiosità sulla vita di Bruce Lee attraverso il racconto dell’amico, Mr.Barry Mar e di due allievi di Jesse Glover, Mr. De Felice e Mr. Hartmann.