Abbronzatura sicura per i bambini: consigli e regole a seconda dell’età

Consigli per proteggere la pelle dei più piccoli

Il sole fa bene. Soprattutto nei più piccoli, stimola l’attività del sistema immunitario, favorisce la produzione di serotonina e dopamina, i due neurotrasmettitori che regolano il ritmo sonno-veglia, ed il tono dell’umore. Soprattutto, però, i raggi solari favoriscono, oltre all’abbronzatura, la sintesi nella pelle della vitamina D, che aiuta l’organismo a utilizzare il calcio introdotto con i cibi. Questo fa sì, che le ossa dei bambini, si sviluppino in modo robusto. Alcuni disturbi della pelle, come la psoriasi e la dermatite atopica, migliorano decisamente, grazie all’esposizione ai raggi del sole.

La pelle di un bambino è morbida, sensibile, delicata, facilmente vulnerabile.
Il sole, però, non è da sabotare, ma bisogna avere delle accortezze particolari, prima, durante e dopo l’esposizione.
Prima dei sei-nove mesi, è indicato, non esporre al sole i neonati, per lungo tempo. Soprattutto, mai negli orari critici, ovvero dalle 11 alle 17. La spiaggia non è esclusa, ma con criterio e avendo l’accortezza di proteggere sempre, con cappellino, occhiali e creme solari giuste, le zone che restano scoperte dagli indumenti.

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Durante le ondate di caldo, occorre dedicare particolare attenzione ai bambini che hanno già qualche problema di salute: malattie cardiache, circolatorie, respiratorie e asma, in quanto sono particolarmente sensibili al caldo ed ai valori elevati di ozono, e queste patologie, aumentano il pericolo di ipertermia e di disidratazione.

Quale crema protettiva scegliere?

È di fondamentale importanza, scegliere prodotti formulati per bambini. Ai bambini al di sotto dei 3 anni, è necessario utilizzare creme con protezione 50+, che contengono filtri fisici, in grado di “riflettere i raggi solari“. Sono quelle creme pastose, che lasciano uno strato biancastro sulla pelle. È indispensabile, stenderle prima dell’esposizione al sole, e poi ripetere l’applicazione, ogni 2-3 ore.

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I fototipi più a rischio, quali i bambini con pelle chiara, capelli biondi e occhi azzurri o verdi, necessitano di maggiore protezione. In questo casi, meglio optare sempre, per prodotti in crema, in quanto sono più filmogeni e garantiscono una maggiore copertura.
Al di sopra dei 3 anni di età, se il fototipo lo consente, si può passare ad una protezione 30; questo vale per i bambini, con carnagione mediterranea.

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Nel caso di carnagione chiara, lentigginosa o facilmente arrossabile, proseguire con protezione 50+. Protezioni più basse, sarebbero ovviamente da evitare. Anche se il cielo è coperto di nuvole, non bisogna lasciarsi ingannare, evitando di applicare le creme protettive, in quanto i raggi solari arrivano, in ogni caso, a colpire la nostra pelle.

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L’applicazione della protezione, si ripete, dopo un paio d’ore, ma in caso di bagno o di giochi con l’acqua, è fondamentale ripetere l’applicazione, anche se non sono passate le due ore canoniche. I raggi solari filtrano, seppure in minore percentuale, tramite tende ed ombrelloni, quindi il bambino deve essere protetto anche all’ombra.

Tendendo presente che la melanina, impiega circa 7 giorni a colorare l’epidermide, dopo questo arco di tempo, si può pensare di scendere ad una protezione 30, ma mai al di sotto di essa. Importante è non arrivare alle ustioni.
Le ustioni solari ripetute, aumentano la probabilità di sviluppare un melanoma in età adulta. Quindi la prevenzione è fondamentale.

Ed in caso di scottature?

In caso di scottature, applicare crema emolliente. Se compaiono bruciori e prurito, bisogna applicare piccole quantità di crema al cortisone.

Se compaiono vescicole colme di siero, bisogna far vedere il bambino al pediatra. Le vescicole, non devono essere bucate, né coperte con cerotti o garze. Nessun rimedio casalingo riveste una qualunque efficacia; bensì potrebbe anche essere controproducente, quindi è meglio evitare.

Il decalogo dei consigli

  • Evitare la permanenza in spiaggia nelle ore centrali della giornata; i raggi del sole, sono più dannosi, poiché cadendo perpendicolarmente sull’asse della terra, è più facile scottarsi.
  • Dopo il bagno, sciacquare il bimbo sotto una doccia ad acqua dolce; quest’azione, è fondamentale per togliere la salsedine del mare. Dopo questa operazione, è importante, riapplicare la crema protettiva.
  • Far bere ai bambini molti liquidi; l’azione del sole, tende a disidratare, quindi bere molti liquidi, evita la disidratazione. I succhi di frutta sono ottimi, in quanto contengono le vitamine proprie dei frutti, ma l’acqua, resta l’alleata numero uno,del nostro organismo.
  • Utilizzare un prodotto non profumato: i prodotti profumati, potrebbero attrarre gli insetti.
  • Utilizzare prodotti ipoallergenici: se non si è sicuri, che il prodotto usato sia ipoallergenico, nel dubbio, si può applicare del protettore solare sulla parte interna del polso, per vedere se si sviluppa un’ irritazione.
  • Gradualità dell’esposizione al sole: è fondamentale, iniziare per un’ora al giorno, in tal modo da consentire alla pelle, un adattamento progressivo,  sempre utilizzando una protezione alta. L’organismo, ha bisogno di tempo per adattarsi al cambiamento di clima, ed alla pelle servono parecchie ore per mettere in atto i meccanismi di difesa.
  • Mai dimenticare la crema solare: vale anche nel caso in cui, la giornata è nuvolosa, in quanto le nubi, non bastano a privare i raggi, del loro potere ustionante.
Arianna Ilardi
Arianna Ilardi
"Porto i segni di una guerra che alla fine ho vinto io".