Australia, arriva il ciclone Trevor

Tra evacuazione e tensione paura e massima allerta

In Australia dopo le inondazioni dello scorso mese sta arrivando il ciclone Trevor, potente ciclone che sabato si abbatterà sulla costa settentrionale con venti a 200km orari e raffiche di oltre 300 km orari, classificabile per potenza di devastazione ad un uragano di categoria 2 o 3.

Gli abitanti hanno già cominciato l’evacuazione delle case, i supermercati sono stati presi d’assalto per fare scorta di beni di prima necessità, in particolare acqua, cibo e medicinali. Si preannuncia un ciclone di grande potenza e le autorità australiane vogliono almeno limitare il numero delle vittime il più possibile. E’ una corsa contro il tempo per portare tutti al sicuro e si spera di fare in tempo.

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Ciclone Trevor catastrofico

Il ciclone Trevor che colpirà l’Australia sarà di intensità mai raggiunta prima ed è per questo che sono stati messe in stato di massima allerta tutte le agenzie del meteo e della protezione civile.

Terribili immagini video dei primi danni

Anche l’Esercito sta aiutando la gente a lasciare le case in maniera ordinata ed a prendere tutto quello che potrebbe servire almeno per un mese. Anche quando sarà passato l’uragano infatti saranno tantissime le case inagibili e gravemente danneggiate e servirà molto tempo per ricostruire. L’Australia si prepara a vivere questa emergenza senza precedenti con l’acqua alla gola e tanta tensione.

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L’evacuazione della popolazione

Il ciclone toccherà terra soprattutto nella città di Darwin, dove sono state evacuate circa 2000 persone, per lo più appartenenti a comunità indigene.
È la più grande evacuazione pre-ciclone nella storia del Northern Territory, e il più grande esodo legato ai cicloni da quando Tracy colpì Darwin nel 1974, uccidendo 71 persone e costringendone 30.000 a fuggire dalla città.

Sono in particolare gli aborigeni a pagare il conto di questo uragano, loro che non hanno mai fatto niente di male e di pericoloso per alterare il clima. Perché un ciclone così forte è dovuto soprattutto ai cambiamenti climatici che stanno gli eventi estremi ad un livello sempre più elevato e distruttivo.