Berlusconi vuole il voto subito, ecco i motivi

Per la delegazione di Forza Italia presente al Quirinale occorre recarsi alle urne per una maggioranza solida

Silvio Berlusconi, salito al Quirinale per le consultazioni, ha fortemente sostenuto le sue tesi a favore del voto immediato. Per il Cavaliere, infatti, i problemi degli italiani non possono attendere.

La delegazione di Forza Italia composta da Antonio Tajani, Mariastella Gelmini e Annamaria Bernini al Colle ha ribadito la volontà di andare al voto. Il fine è quello di garantire al Paese “un governo stabile, solido e coeso“, come sottolineato dall’ex premier.

- Advertisement -

Per gli esponenti di Forza Italia, occorre legittimare in modo democratico il governo

Il problema illustrato al Capo dello Stato da parte degli esponenti di Forza Italia riguarda il momento critico che sta vivendo il Paese in questo momento, ciò dovuto principalmente all’esperienza di governo fallimentare della coalizione innaturale Movimento Cinquestelle – Lega.

Proprio per questo, non è auspicabile un nuovo governo basato su contratti, nato “in laboratorio”. Bisogna, invece, che vi sia una vera maggioranza, soprattutto solida e che possa rappresentare la maggior parte degli elettori.

- Advertisement -

In caso contrario, sarebbe solo una presa in giro per gli elettori ed un tradimento della volontà espressa dagli stessi. La legittimazione democratica per Berlusconi e gli altri esponenti di Forza Italia è requisito fondamentale per un buon governo. Al Cavaliere premeva anche sottolineare che le ultime amministrative hanno dimostrato l’esistenza di una maggioranza di centrodestra.

Sfide globali per il nostro Paese, per FI essenziale una maggioranza non improvvisata

Nella mezz’ora di consultazioni, inoltre, il Capo dello Stato è stato messo in guardia da una “maggioranza tra diversi e improvvisata che esiste solo in Parlamento” in quanto le sfide dal respiro globale per il Paese, nei prossimi tempi, saranno molteplici.

- Advertisement -

Tra queste, vi deve essere necessariamente una manovra di 30 miliardi per evitare una recessione, come attesa dall’Europa. Inoltre, occorrerà impedire l’aumento dell’Iva e ridurre il divario tra Nord e Sud drasticamente aumentato in questi ultimi tempi, soffermandosi in particolare modo sulla questione delle autonomie regionali.