Una bomba è esplosa nel cuore del mercato in Pakistan e si è subito scatenato l’inferno. Panico tra la popolazione che cercava riparo dall’esplosione in ogni dove e scappava e feriti che cercavano aiuto, coperti di sangue, gli abiti lacerati. In pochi secondi tutto è diventato convulso e complicato, l’esplosione è arrivata improvvisa e letale, senza rispetto per nessuno.
Chi è sopravvissuto ha visto i propri cari andarsene senza un perché, tutto è andato in frantumi e i sogni di ognuno si sono spezzati. Pochi secondi sono bastati a trasformare tutto in un inferno di fuoco e di fiamme, l’aria era irrespirabile e l’odore delle ustioni era nauseabondo.
Il bilancio
Alla fine in bilancio è almeno 16 morti e più di 30 feriti, ma alcuni dei feriti sono molto gravi e potrebbero rientrare presto nel conteggio delle vittime. Il dolore dei pazienti si mescola a quello insopportabile dei feriti, le ustioni che coprono il corpo di coloro che sono più gravi, questo rimane dopo l’attentato.
Tutti si accalcano all’ingresso dell’ospedale per ricevere notizie di chi era al mercato al momento dell’esplosione, mariti, mogli, figli, tutti si cercano e sperano che si possa risolvere tutto bene. La bomba era programmata per uccidere il maggior numero di persone, ma adesso vogliono tutti voltare pagina e dimenticare.
I responsabili non si trovano
Nessun gruppo ha finora rivendicato l’attentato ma azioni simili sono state in passato attribuite a gruppi estremisti clandestini sunniti. Non è la prima volta che succede un atto così terribile, potrebbe essere lo Stato Islamico, Al Qaeda o altri gruppi ma si tratta di una cosa vergognosa e letale, che mette in pericolo donne e bambini innocenti.
Quetta, dove è avvenuta l’esplosione, è la capitale della provincia del Belucistan, attraversata non solo da conflitti tra sciiti e sunniti ma anche da una fronda di separatisti che chiede una maggiore autonomia e di poter ottenere una parte maggiore nella distribuzione di petrolio e gas di cui la regione è ricca. Il Belucistan è un’area complessa, in cui si intrecciano più interessi, a volte contrapposti tra loro, e tutti cercano di ottenere il massimo guadagno dai giacimenti di petrolio e di gas. Si scatena così la lotta per avere sempre più risorse, e molti sono disposti ad uccidere pur di sfruttare anche solo un giacimenti in più degli altri.
Adesso si stanno cercando i responsabili e si spera che presto siano consegnati alla giustizia e che non ci sia pietà per loro.