Brasile, si temono ulteriori attacchi alle infrastrutture strategiche del Paese

È questo il principale timore del governo brasiliano

Dopo la rivolta di migliaia di persone avvenuta nel cuore istituzionale di Brasilia, ora si temono ulteriori attacchi nei confronti dei punti nodali del paese. In particolare, dopo i tentativi di blocco stradali nelle ore successive all’assalto dei palazzi della capitale, si temono attacchi nei confronti di insfrastrutture energetiche quali raffinerie e centrali elettriche.

L’Agenzia nazionale dell’energia elettrica del Brasile (Aneel) ha raccolto indizi circa una serie di attacchi contro almeno due centrali elettriche presenti nello stadio nord-occidentale di Rondonia.

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Intanto le forze dell’ordine metropolitane brasiliane hanno fermato altre 720 persone per la loro partecipazione alle rivolte di domenica a Brasilia, ha riferito il servizio stampa della polizia federale.

Alla data di martedì sera, 10 gennaio, sono state arrestate in totale 727 persone. Per motivi umanitari sono stati rilasciati 599 detenuti, perlopiù anziani, persone con problemi di salute, senzatetto e genitori con bambini“, ha detto l’agenzia in un comunicato pubblicato sul suo sito web. Più di 1.500 persone coinvolte nelle manifestazioni antigovernative di domenica sono state invece arrestate.

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Si noti che tutte le procedure e i protocolli – continua il comunicato – sono condotti con la partecipazione costante di medici, avvocati e attivisti per i diritti umani. Agli arrestati e ai detenuti vengono forniti tre pasti al giorno, acqua e, se necessario, assistenza medica“.

Ordinato anche l’arresto dell’ex ministro della Giustizia Anderson Torres, che aveva assunto il comando del ministero della Pubblica sicurezza del Distretto federale di Brasilia il 2 gennaio, per poi partire per gli Stati Uniti cinque giorni dopo. Chieste le manette anche per l’ex comandante della Polizia militare del Distretto federale di Brasilia, Fabio Augusto Vieira