Ancora gli ospedali sono al centro delle operazioni militari dell’esercito israeliano, impegnato sul terreno di Gaza City da settimane per sradicare quelli che ritengono i centri di controllo di Hamas, situati nei pressi o sotto gli ospedali più grandi della Striscia. Non solo quello di Al-Shifa, in cui i soldati israeliani hanno fatto irruzione settimana scorsa allo scopo di trovare le prove della presenza dei militanti della resistenza palestinese, ma anche in quello indonesiano.
Secondo quanto riporta Al Jazeera, attorno all’Ospedale indonesiano, situato a Beit Lahia, nord est di Gaza, ci sarebbero diversi carri armati e stamani dodici persone sarebbero state uccise a causa di un attacco aereo notturno. Il portavoce del ministero della salute di Gaza, Ashraf al-Qudra ha parlato di “una situazione catastrofica” e di oltre centinaia di persone intrappolate all’interno della struttura ospedaliera. Non ci sono stati commenti da parte dell’esercito israeliano sulle parole del Ministero della salute della Striscia.
Il nosocomio, fondato nel 2011 grazie alla Croce Rossa indonesiana e ad altre organizzazioni umanitarie, si trova in difficoltà per via dell’assenza di carburante, ma nonostante questo “ci sono circa 700 persone, tra cui medici e persone ferite, all’interno dell’ospedale che saranno assistite dal personale sanitario indonesiano“, ha proseguito al-Qudra. Dell’attacco ha parlato anche il Ministero degli esteri indonesiano Retno Marsudi il quale ha condannato le azioni delle IDF e ha esortato i partner di Tel Aviv a “fermare queste atrocità” .
URWA: “Dal 7 ottobre 1,7 milioni di rifugiati a Gaza“
La situazione sul piano umanitario continua a peggiorare e così la più grande organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa dei civili palestinesi, sia a Gaza che nel resto dei Territori Occupati, l’UNRWA, continua a lanciare allarmi. Secondo l’organizzazione, dallo scorso 7 ottobre sono ben 1,7 milioni i rifugiati palestinesi, ossia la metà dell’intera popolazione della Striscia che prima dell’esplosione del conflitto era di almeno 2 milioni di persone. La maggior parte degli sfollati si trovano a Khan Younis, Deir al-Balah e Gaza City.
I dati dell’agenzia parlano anche di un numero importante di bambini sfollati, più di 5000 donne incinte e di oltre 2000 persone con disabilità e malattie croniche. Per sopperire a questa grave crisi umanitaria occorrerebbero almeno 800 camion di aiuti umanitari giorno, riporta l’UNRWA. Finora il valico di Rafah, l’unico della Striscia non controllato interamente da Israele, è stato aperto sporadicamente e ha permesso l’uscita dalla Striscia alle sole persone con doppia cittadinanza e agli stranieri. Anche l’ingresso dei camion è bloccato da diverse settimane.