Caso Salvini-Russia: Giuseppe Conte riferirà in Senato

I presunti finaziamenti illeciti russi alla Lega approdano al Senato.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte riferirà in Senato mercoledì 24 luglio alle 16,30 sul caso Salvini-Russia e i presunti finanziamenti illeciti alla Lega.

Il partito Democratico può cantare vittoria, perché l’intervento del premier Conte dà fiato a nuove critiche a danno di Matteo Salvini.

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La strategia del partito Democratico puntava a costringere Salvini a riferire personalmente in aula, ma non è andata in porto.

Il ministro dell’interno potrebbe parlare solo nel corso del normale question time in Parlamento, ma senza cedere all’opposizione riferendo in una seduta dedicata.

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Il braccio di ferro sul caso Salvini-Russia, accresce la tensione nella maggioranza

Secondo il quotidiano Libero, l’appuntamento di mercoledì prossimo alle 16,30 a palazzo Madama potrebbe essere un termometro delle tensioni crescenti tra il premier Conte e Matteo Salvini.

La votazione all’Europarlamento che ha designato Ursula Von der Leyen nuovo presidente della commissione Ue non è stata indolore.

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Gli eurodeputati del movimento 5Stelle hanno votato a favore e quelli della Lega contro. Sono volati gli stracci nella coalizione giallo-verde e Conte è sempre più ai ferri corti con Salvini.

Palazzo Chigi ha chiaramente teso la mano al Pd e il premier riferirà sulla presunta stecca di 65 milioni che la Lega avrebbe ricevuto tramite Gianluca Savoini, uomo di fiducia di Salvini, in cambio di importazioni agevolate di carburante dalla Russia.

Questa decisione alimenterà la tensione con la Lega anche se, sulla vicenda ci sono parecchi dubbi.

L’intervento di Silvio Berlusconi sul caso Salvini-Russia

Silvio Berlusconi è un europarlamentare, ma vanta anche una consolidata amicizia con il presidente russo Vladimir Putin.

Sul caso Salvini-Russia, Berlusconi ha dichiarato ai giornalisti che la Russia non ha dato alcuna sovvenzione alla Lega e Putin glielo ha personalmente garantito.

Secondo il presidente di Forza Italia, Putin non aveva nessuna ragione di mentirgli.

Del resto, la federazione russa non ha alcun motivo particolare per dare un finanziamento illecito al partito di Salvini.

Non si esclude, ovviamente, che si siano intavolate trattative fra privati considerando che la Russia è fornitore anche per l’Italia di gas e petrolio.

Chi desidera immettersi in questo commercio deve avviare trattative ma, secondo Berlusconi, sarebbe cosa totalmente diversa da un accordo spartitorio, con annesso finanziamento a un partito politico in contrasto con la legge.

L’interpretazione di Berlusconi rafforza il parere dell’ex ambasciatore Sergio Romano

L’ex ambasciatore a Mosca Sergio Romano aveva già anticipato ai giornali questo aspetto della vicenda: la Russia non svolge trattative con i partiti, ma esclusivamente con gli stati.

Pertanto, sembra molto difficile che oligarchi russi abbiano concluso un accordo illecito su una questione così strategica come le forniture energetiche con Savoini, presidente dell’associazione Lombardia-Russia.

Il parere del direttore delle Verità sulla vicenda Salvini-Russia

Il direttore della Verità Maurizio Belpietro mette a fuoco alcuni punti chiave che non sono stati chiariti:

  • Le tonnellate di fornitura energetica dalla Russia, che avremmo dovuto ricevere in cambio del finanziamento alla Lega, nessuno le ha viste
  • Una simile quantità di carburante non può passare inosservata, considerando il gran numero di trasporti, petroliere comprese, che è necessario mobilitare
  • La stecca di 65 milioni (dollari o euro?) destinati alla campagna elettorale europea della Lega dove sono finiti?
  • Ci sono tracce della presunta transazione?
  • Chi ha effettivamente registrato l’incontro tra il gruppo di italiani guidati da Gianluca Savoini e gli oligarchi russi?
  • Chi l’ha consegnata alla magistratura e perché?
  • Secondo Belpietro, la vicenda ricorda molto il caso di Heinz Christian Strache, ex vicecancelliere austriaco, leader della destra austriaca sovranista, costretto a dimettersi per una registrazione incriminante con un’emissaria russa che gli aveva teso una trappola.
  • Si è tentata la stessa strada, senza successo, anche con Matteo Salvini per farlo dimettere?

Una settimana incandescente prima dell’audizione di Conte al Senato sul caso Salvini-Russia

Nel frattempo la temperatura politica tra Lega, movimento 5Stelle e premier Conte continua a salire.

Il caso dei presunti finanziamenti illeciti dalla Russia potrebbe indebolire politicamente Matteo Salvini a vantaggio delle due controparti di governo: Di Maio e Conte.

Per molti osservatori, assistiamo a una manovra a tenaglia del premier e del suo vice pentastellato per stringere all’angolo il ministro dell’interno, impedirgli di aprire una crisi da una posizione di forza e imporgli una nuova agenda di governo.

L’audizione al Senato di Giuseppe Conte sarebbe un tassello di questa strategia.

L’Audizione di Conte al Senato sul caso Salvini-Russia può accelerare la resa dei conti in maggioranza?

L’iniziativa salviniana di convocare un tavolo con 43 sigle di operatori economici e sindacali al Viminale, per discutere di economia a 360 gradi, ha provocato la reazione irata del premier che cerca di ritagliarsi uno spazio politico più autonomo.

Nel frattempo, Luigi Di Maio prende apertamente le distanze dalla Lega e preme come il Pd perché Salvini riferisca in Parlamento.

In Europa il coordinamento non è migliore: la votazione in direzioni opposte di Lega 5 Stelle per la nuova presidenza Ue lo dimostra.

Da qui al 24 luglio, la tensione può aumentare e l’intervento di Conte al Senato potrebbe offrire nuovi argomenti di scontro nella maggioranza in un clima di crescente resa dei conti.


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