Quando si parla di religione, soprattutto in ambito scolastico, si finisce per cadere in interminabili discussioni. Nelle ultime settimane infatti il Crocifisso è stato al centro di alcune polemiche. A partire dai primi giorni di novembre alcuni insegnanti hanno tolto il simbolo religioso da alcune classi di una scuola primaria di Fiumicino. La vicenda ha interessato da vicino sia i genitori che alcuni esponenti politici.
Sul crocifisso cosa dice il Ministro Marco Bussetti
Il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti è intervenuto sulla questione, restando in linea con la sua corrente di pensiero. Le dichiarazioni fatte non riguardano semplicemente il caso di Fiumicino, ma riguardano anche il concetto simbolico del Crocifisso.
Il Crocifisso per me è il simbolo della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni: non vedo che fastidio possa dare nelle nostre aule scolastiche anzi, può aiutare a far riflettere
Il Ministro, rimanendo in linea col suo pensiero, si dice favorevole anche riguardo il presepe nelle scuole. Sottolinea come questo faccia parte dell’identità italiana. Anche questo però è al centro di dibattiti, soprattutto quando il Natale è alle porte.
Trieste inserisce di nuovo il crocifisso nelle aule
Anche la città di Trieste segue la corrente di pensiero di Bussetti: alcune scuole infatti hanno di nuovo il Crocifisso nelle aule con l’appoggio da diverse chiese locali. Il loro pensiero è in linea con quello del Ministro: “Il Crocifisso non è solo il simbolo della Chiesa Cattolica ma dell’intera cultura europea occidentale e orientale, non offende nessuno, anzi insegna a tutti il perdono e la non violenza”.
L’opinione del Ministro Bussetti però non è stata accolta all’unanimità. La Cgil e la Uil infatti sono intervenuti sulla questione. La loro proposta è quella di non fornire linee guida politiche riguardo la questione religiosa a scuola. La Uil in particolare ha dichiarato come sia importante il concetto di laicità scolastica. La scuola statale infatti si fonda su questo concetto.