Con l’arrivo dell’ estate i frutti maggiormente consumati sono il cocomero e il melone
Ma cosa scegliere una bella fetta di melone o di cocomero? I due frutti in realtà si diversificano sia per l’origine di provenienza sia per la composizione nutrizionale.
Il cocomero (Cucurbita citrullus) detto anche anguria è una pianta originaria dell’Africa e veniva già coltivata dagli antichi Egizi. Arrivato in Italia intorno all’anno 1000 grazie all’avvento delle Crociate, la sua coltivazione, attualmente, è diffusissima anche in Brasile, Russia, Stati Uniti e Turchia.
Da noi le varietà più consumate sono la Cirmson Sweet e la Sugar Baby.
Entrambe sono presenti da maggio fino a settembre, ma si differenziano per il colore della buccia e della polpa. La prima ha la buccia di colore verde con delle striature verde chiaro e la polpa rosso vivo; la seconda presenta una buccia di colore verde scuro uniforme e la polpa compatta.
Da un punto di vista nutrizionale il cocomero tra tutti i frutti che noi conosciamo è quello che presenta la maggiore percentuale di acqua (95,3%) per questo è dotato di un elevato capacità dissetante. Il contenuto di zuccheri (circa il 3,7%) è poco elevato e il suo sapore dolce è dovuto alle sostanze aromatiche che lo compongono.
Inoltre è una buona fonte di vitamina A, vitamina Ce di potassio.
Parliamo ora del melone (Cocumis melo). Si pensa che sia originario dell’Asia centrale ed Occidentale, e in Italia la sua coltura venne introdotta grazie agli scambi commerciali che avvenivano tra l’Asia e il bacino del Mediterraneo.
Ci sono due gruppi di meloni: quelli estivi e quelli invernali.
Nel primo gruppo distinguiamo i meloni retati, aventi sulla buccia una vera e propia rete, con polpa giallo- verde e il melone Cantalupo con polpa arancione e la buccia più robusta.
Quelli invernali, invece hanno una buccia sottile e liscia, la polpa è bianca o verdognola e sono dotati di più lunga conservazione.
Che differenza c’è da un punto di vista nutrizionale, tra il melone e il cocomero? Il primo presenta un buon potere dissetante, ma inferiore, per il minor quantitativo di acqua (circa il 90%); è più ricco in sali minerali, il contenuto dei grassi e delle proteine è praticamente nullo, mentre le poche calorie che fornisce provengono dagli zuccheri.
Ha un contenuto maggiore in vitamina A, vitamina C e in potassio: sostanze importantissime per la nostra salute.
La prima è utile per la cura della pelle: infatti a giuste dosi favorisce il miglioramento della psoriasi e dell’acne; è indispensabile per il miglioramento della vista, per il sistema immunitario e per l’integrità delle ossa.
La seconda, invece viene ricordata per la sua azione antiossidante perchè neutralizza i radicali liberi, che innescano i processi di invecchiamento e la cancerogenesi ed è fondamentale per la produzione del collagene,
Il potassio invece è indispensabile per il corretto funzionamento dei muscoli e per la conduzione degli impulsi nervosi, inoltre contribuisce a regolare l’equilibrio idrico e riduce il rischio di ictus. Inoltre una alimentazione ricca in potassio può ridurre la quantità di calcio escreta con le urine, che, se è elevata può contribuire ad accrescere il rischio di calcolosi renale.
I frutti si possono mangiare crudi sia come antipasto che come dessert. Si possono anche cuocere per ottenere composte e marmellate.Un buon melone deve essere profumato, esalare un profumo tipico che segnala la giusta maturità.
La temperatura di non deve mai scendere al di sotto dei 5 C.
Allora quale dei due frutti scegliere? Quello che gustiamo di più ponendo molta attenzione a non ingerire i semi perchè sono dotati di un forte potere lassativo.