G20: assenti Putin e Xi Jinping. Lavrov: “Russia ha prove di piani contro i gasdotti del Mar Nero”

Leader mondiali sbarcano in India per G20, assenti i leader russo e cinese. Lavrov : "Russia ha prove di piani d'attacco contro i gasdotti del Mar Nero"

I leader mondiali sono sbarcati India dove si terrà il prossimo G20 (9 e 10 settembre). Tra i temi sul tavolo anche la guerra in Ucraina e per questo tutti gli occhi sono puntati per l’arrivo a Nuova Delhi, sede del vertice, del ministro degli esteri russo Sergej Lavrov. Il titolare degli esteri è atterrato all’aeroporto della capitale indiana Indira Gandhi dopo aver incontrato in Bangladesh la premier Sheikh Hasina.

La portavoce del ministero degli esteri Maria Zakharova in un comunicato ha sottolineato che “Mosca intende contribuire in ogni modo al successo del vertice di Delhi e “spera in una risposta simile anche da parte dei paesi restanti del G20”. Lavrov prende il posto del presidente Putin, così come capitato al vertice dei Brics di Johannesburg. Oltre a Putin sarà assente, per motivi non resi noti da Pechino, anche il presidente cinese Xi Jinping. Al suo posto parteciperà il premier Li Qiang. È la prima volta che Xi non prende parte all’incontro con i paesi del G20.

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In attesa di conoscere gli sviluppi dell’incontro tra i leader mondiali, uno dei più delicati data la situazione geopolitica internazionale, lo stesso Lavrov ha parlato della situazione del Mar Nero, resasi complicata dalla fine dell’accordo sul grano e teatro di battaglie tra ucraini e russi. Citato da diversi media russi ha riferito di avere informazioni circa la pianificazione di un attacco contro due gasdotti presenti nei fondali del Mar Nero.

In riferimento alla precaria situazione del Mar Nero, con un accenno anche alla Crimea, Lavrov in un incontro con una Associazione bengalese di universitari ha dichiarato che “la Russia dispone informazioni che indicano tentativi di far saltare i gasdotti Blue Stream e Turkish Stream“. Una dinamica non molto dissimile dai bombardamenti ai danni del NordStream del Mar Baltico le cui tubazioni furono danneggiate significatamene tramite esplosivi lo scorso 26 settembre.

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Cosa che si sarebbe potuta ripetere questa volta tramite l’uso di droni di superficie in dotazione all’esercito ucraino contro navi russe che pattugliano giorno e notte i luoghi in cui i due gasdotti transitano. Per questa ragione, “Mosca non intende lasciare esportare il grano dell’Ucraina a causa delle sue azioni pericolose”, ha detto il ministro degli esteri citato dalla Tass.

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