I primi banchi monoposto consegnati nelle scuole dei Paesi simboli del Covid

Nei comuni colpiti dalla pandemia, sono stati distribuiti i primi banchi monoposto per la ripresa scolastica in sicurezza

Inizia la distribuzione dei banchi monoposto, per garantire il distanziamento all’interno degli istituti scolastici. Sono stati Codogno, nel Lodigiano, Alzano e Nembro nella Bergamasca ad accogliere i primi banchi promessi dalla Ministra Azzolina.  Il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, ha infatti pensato di voler iniziare la distribuzione partendo proprio dagli «istituti scolastici dei tre paesi così duramente colpiti dalla pandemia».

Questa mattina, i banchi arrivati nei comuni di Alzano e Nembro sono stati 350,  di cui 237 all’istituto comprensivo Enea Talpino di Nembro, altri ancora  all’alberghiero Sonzogni e al Montalcini di Alzano. I militari dell’esercito, hanno consegnato negli istituti dei semplici banchi monoposto privi di rotelle. Non sono i cosiddetti “banchi moderni” la cui immagine è trapelata nei mesi scorsi sul web, ma semplici banchi di legno più piccoli dei tradizionali per mantenere il distanziamento in aula in modo adeguato. 

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Le parole di Beppe Signori

«Un segnale importante, un punto di ripartenza. A livello simbolico significa molto. I giovani sono il nostro futuro, la scuola è fondamentale. Si deve ripartire da questo e mi auguro che da una piccola cosa come la consegna dei nuovi banchi, si possa ricominciare con entusiasmo dopo questa tragedia, dopo lo sterminio subito dalla mia terra – Ha commentato la notizia l’ex calciatore Giuseppe Signori, nato ad Alzano Lombardo ed estremamente toccato da quanto accaduto per colpa della pandemia – Una ferita ancora aperta. Mi auguro davvero che il peggio sia passato per sempre. Il fatto che la scuola riparta fino a pochi mesi fa era impensabile. Non ero lì a casa nei giorni del lockdown, ma ero in contatto con la mia famiglia ogni giorno. Una città in ginocchio. Ho perso parenti, amici. Mio papà se l’è vista brutta, ma ce l’ha fatta, tanti altri invece no. Un dolore immenso».

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