Il baobab africano : Adansonia digitata

baobab

Il baobab africano, Adansonia digitata, è una pianta che cresce spontaneamente nell’Africa centrale.
Il primo a darci una descrizione dettagliata della pianta fu nel XVIII secolo lo studioso francese Michael Adanson che descrisse anche la tipica forma digitata delle foglie.

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La denominazione botanica Adansonia Digitata deve il suo nome a questo studioso francese.
Il nome baobab, è invece legato alla peculiarità del “frutto dai molteplici semi “che esso produce.
La pianta raggiunge i 10 metri di diametro e i 20 metri di altezza, la maggior parte dei baobab vive 500 anni, anche se in alcune zone dell’Africa sono stati descritti esemplari che possono risalire a 5.000 anni fa.

Dal punto di vista nutrizionale la parte più interessante è il frutto.

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Esso si presenta di forme variabili, da ovoidali fino a oblungo-cilindrico. Presenta un epicarpo legnoso, ed una parte interna denominata endocarpo costituita da una polpa, suddivisa in 8-10 spicchi tramite filamenti fibrosi ed in cui sono contenuti i semi.
Come si presenta la polpa del frutto? Disidratata e polverulenta, di colore biancastro e da un particolare sapore leggermente acidulo, dovuto alla presenza di acidi organici come l’acido citrico, acido tartarico, acido malico, acido succinico.
La polpa del frutto rappresenta un’ ottima fonte di zuccheri, proteine e vitamine.

Particolarmente interessante è l’elevato contenuto in vitamina C o acido ascorbico. Tale quantitativo è considerevole e risulta sei volte maggiore rispetto a quello di un’arancia.

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La vitamina C, vitamina idrosolubile svolge importanti funzioni nell’organismo, sia da un punto di vista nutrizionale che terapeutico: è fondamentale per la produzione del collagene ( proteina che interviene nella formazione dei tessuti cutanei, gengive e tendini).

Il suo ruolo più importante è dovuto alla sua azione antiossidante grazie alla quale vengono neutralizzati i radicali liberi che innescano i processi di invecchiamento contribuendo ad proteggere l’organismo.
Il contenuto in lipidi è molto basso ed il frutto contiene quantità apprezzabili di altre vitamine, come la riboflavina (vitamina B2) e la niacina (vitamina B3), entrambe essenziali per lo sviluppo ottimale dell’organismo.

La prima è necessaria per la sintesi di due sostanze preposte alla trasformazione delle calorie apportate dall’alimentazione in una forma facilmente utilizzabile dalle cellule: il FAD (Flavina Adenina Dinucleotide) e l’FMN ( Flavin Mononucleotide); la seconda è necessaria per la sintesi di due enzimi (NAD, Nicotinamide Adenin Dinucleotide, e NADP, Nicotinamide Adenin Dinucleotide Fosfato), che favoriscono la produzione di energia a partire dal cibo.
Per quanto concerne il contenuto in fibre alimentari solubili e insolubili, la polpa del frutto del baobab ne costituisce una fonte apprezzabile.

Le fibre non solubili non sono assimilate dall’intestino ma agiscono sul transito intestinale attraverso la stimolazione della peristalsi.
Alla polpa del frutto si attribuiscono proprietà antidiarroiche, correlate alla presenza di sostanze ad azione astringente e la medicina tradizionale africana vanta da lungo tempo le sue proprietà antipiretiche e febbrifughe.

Recentemente è stato effettuato uno studio presso la facoltà di Farmacia dell’Università di Ferrara sulla capacità antiossidante di prodotti derivanti dal frutto del Baobab in comparazione con altri frutti ed estratti vegetali ed è emerso che la polpa del baobab rispetto ad altri prodotti derivanti da fonti naturali quali fragola, kiwi, arancia, e mela presenta un’ attività antiossidante superiore.
Fino ad oggi non sono stati riportati effetti collaterali o particolari controindicazioni legate all’assunzione di polpa di frutto del baobab intesa come integratore alimentare