Dopo l’esplosione nelle strutture di Isfahan, l’Iran viene colpito nuovamente da un raid aereo, questa volta indirizzato verso un convoglio di camion iraniani diretti verso Abu Kamal, città della Siria orientale. In totale sono sette i morti a seguito dall’esplosione per motivi tuttora ignoti. Secondo l’emittente Al Hadath, il raid avrebbe colpito un gruppo di camion che trasportavano aiuti alimentari, mentre secondo altre fonti tali veicoli avevano a bordo armi dirette verso la Siria.
Al momento non si conoscono i motivi di un tale attacco mirato. Stando al The Times of Israel, i camion appartenevano a delle milizie sostenute da Teheran e che erano intenti a partecipare a una rinunione. Si temono in futuro nuovi attacchi e per questo si starebbe pensando a fortificare la zona di confine tra Siria e Iran.
Lo sfondo nel quale accade tutto ciò vede confrontarsi Iran e Israele, in una guerra regionale sempre più chiara e lampante che potrebbe portare a una escalation. Già lo scorso novembre il capo di stato maggiore militare israeliano Aviv Koghavi aveva fortemente suggerito che Israele fosse dietro a un attacco su un altro convoglio di camion in Siria. La dinamica è pressocchè identica a quella dell’esplosione di Abu Kamal.
Molti quotidiani occidentali, con in testa il Washington Post, sono convinti che dietro a queste operazioni di intelligence mirate ci sia Tel Aviv. Un funzionario anonimo ha detto a Reuters che dietro all’attacco dei droni alla fabbrica di armamenti di Isfahan ci sarebbero le forze militari israeliani. Nessuna risposta è al momento pervenuta dalle autorità israeliane.