Kiev chiede 200 F-16, ma i paesi chiave della NATO non ci stanno

Washington, Varsavia e Londra negano a Kiev l'invio dei jet di ultima generazione

Dopo i carri armati ora tocca agli F-16. Kiev chiede sempre più armi per proteggere i suoi cieli dagli attacchi russi e scongiurare in questo modo un ulteriore avanzata nei punti nevralgici del conflitto. Ne avrebbe chiesti almeno 200 in modo da sostituire i velivoli di fabbricazione sovietica attualmente in dotazione. Ma molti paesi e membri della NATO non ci stanno, probabilmente perché sanno che un ulteriore invio di mezzi sofisticati potrebbe in qualche modo accentuare ancora di più l’attrito con la Russia.

Il presidente Joe Biden a una domanda sul possibile invio degli F-16 ha categoricamente risposto ‘no’, andando in netta controtendenza contro la controparte francese Emmanuel Macron che invece ha detto che “al momento niente è escluso“, persino l’invio di jet sofisticati che richiederebbero tempo e addestramento da parte del personale occidentale. E proprio qui si concentra la critica di Londra, secondo la quale i suoi aerei sono “estremamente sofisticati e richiedono mesi di addestramento “, afferma Downing Street in una nota.

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Anche la Polonia esclude momentaneamente l’invio dei jet all’Ucraina non essendoci discussioni ufficiali sul tema, come riporta il vice ministro della Difesa Wojciech Skurkiewicz. Mentre il primo ministro Mateusz Morawiecki ha affermato che qualsiasi mossa del genere sarebbe possibile solo “in completo coordinamento” con altri membri della NATO.