Mezzaluna Rossa: “a Gaza attivi soltanto dispositivi medici essenziali”

Il direttore dell'organizzazione umanitaria ha spiegato come vengono distrubiti i rifornimenti

Diverse agenzie umanitarie di Gaza stanno denunciando dalla settimana scorsa la mancanza di carburante nella regione. Nonostante l’arrivo di alcuni convogli di aiuti umanitari negli ultimi giorni, il carburante non è stato autorizzato ad attraversare il confine a causa dei timori di Israele che Hamas possa utilizzarlo per scopi militari.

Nel merito della questione Marwan Jilani, direttore generale della Società della Mezzaluna Rossa Palestinese, afferma che solo le apparecchiature mediche essenziali, come le incubatrici per i bambini prematuri, sono ancora funzionanti.

Jilani, che vive a Ramallah, in Cisgiordania, ha riferito ai giornalisti di BBC News che aldilà delle apparecchiature già menzionate, il resto è stato spento. Il direttore avverte che il carburante per le ambulanze si sta esaurendo e presto non ce ne sarà più per trasportare gli aiuti che arrivano attraverso il valico di Rafah.

Jilani ha spiegato come la sua agenzia distribuisce i rifornimenti che arrivano attraverso l’Egitto, secondo il direttore i rifornimenti vengono portati dice al deposito delle Nazioni Unite. Secondo Jilani il deposito ONU è “presumibilmente” protetto, ed è proprio da lì che gli aiuti vengono distribuiti ai rifugi.

Purtroppo la Mezzaluna Rossa non è in grado di portare i rifornimenti a nord, sopratutto in luoghi come gli ospedali Al-Ahli e Al-Shifa. Infatti l’IDF ha avvertito l’organizzazione umanitaria che potrebbe essere coinvolta nel conflitto se si muove verso nord. L’esercito israeliano ha ripetutamente detto a tutte le persone che vivono nel nord di Gaza di fuggire a sud per evitare di restare coinvolti nei bombardamenti.