E’ stato recuperato l’alpinista piemontese Francesco Cassardo che sabato era precipitato dalla vetta pakistana Gasherbrum VII a quota 6.979 metri.
Scivolato per 500 metri
Il medico 30enne di Tivoli grande appassionato di alpinismo è rimasto ferito durante la discesa della vetta, è precipitato per 500 metri ed è stato soccorso dal compagno di cordata Cala Cimenti che gli è rimasto accanto per un’intera notte. Le sue condizioni sono gravi ma è sempre rimasto vigile ed è stato portato da una quota di 6.300 metri al Campo 1, un migliaio di metri più in basso.
In attesa dei soccorsi il compagno insieme ad altri 3 alpinisti hanno immobilizzato il 30enne piemontese e con una slitta improvvisata lo hanno portato fino al campo in cui Cimenti aveva lasciato la tenda prima di scalare la montagna. Li hanno trascorso la notte sotto una tenda e con una bombola di ossigeno in attesa dell’elicottero.
Soccorsi in ritardo
I soccorsi sono arrivati in ritardo causa, maltempo, burocrazia, problemi assicurativi. L’alpinista Agostino Da Polenza, in contatto con i soccorritori, ha dichiarato “Francesco è in ospedale, siamo in attesa degli accertamenti“. Il fratello del 30enne ha riferito “ha battuto probabilmente la testa e la schiena, muove braccia e gambe e ha detto di non vedere tanto bene“. “Ha perso sangue e ha acquistato lucidità tanto da dire che ha bisogno di una Tac per capire se ha un versamento in testa e, nel caso, bisogna eliminarlo“.
Sempre il fratello dell’alpinista ferito aveva chiesto di velocizzare i soccorsi con un appello video rivolto al ministro degli Esteri. La Farnesina ha risposto che le ragioni del ritardo erano dovute dal fatto che gli elicotteri a disposizione delle unità di soccorso pakistane non hanno potuto effettuare in sicurezza l’operazione considerata l’alta quota.
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