Al centro del vertice tenuto tra i due, è stata la più volte discussa politica riguardante la linea 5G.
Oltre alle proteste degli ultimi mesi è stato infatti il rappresentante americano ad avvisare i Paesi europei su presunti rischi per la sicurezza nazionale causati dallo sviluppo delle tecnologie Huawei.
La risposta di Di Maio
In merito ha voluto intervenire il ministro degli esteri, tenendoci a precisare che priorità del governo è anzitutto la sicurezza in tale ambito.
Le preoccupazioni dello Stato Americano non sono di certo sconosciute e più volte gli esponenti di Washington avevano fatto sapere del rischio di sfruttamento da parte del Partito Comunista Cinese.
Di Maio ha poi ribadito come l’italia sia saldamente legata a USA e UE grazie agli accordi della NATO.
Ha voluto infine ringraziare gli USA per gli aiuti avuti durante la crisi pandemica sia come governo sia a livello di strutture private.
La questione libica
Il ministro ha poi affrontato altri temi di politica internazionale che legano l’Italia agli Usa.
Anzitutto la questione libica, dicendo di contare sull’aiuto degli USA per evitare eventuali azioni di sabotaggio nel processo di stabilizzazione in corso.
Non si è poi dimenticato di ringraziare Washington per il supporto offerto sul caso Chico Forti: “Grazie a Pompeo per l’attenzione dedicata a Chico Forti, una vicenda che ci sta molto a cuore e per la quale l’Italia continuerà a impegnarsi senza sosta“.
Le polemiche col vaticano
In giornata si è poi fatta sentire una certa tensione dovuta ai rapporti non felici degli ultimi giorni tra USA e Vaticano.
Mons. Paul Richard Gallagher, ne parla, dopo l’incontro con Pompeo al meeting sulla libertà religiosa organizzato a Roma dall’Ambasciata Usa presso la Santa Sede.
Egli ha fatto sapere che il motivo dell’incontro unilaterale sarebbe una presunta strumentalizzazione del vaticano da parte del governo Trump a fini elettorali.
Intanto Pompeo commentava negativamente il vaticano dicendo che qualora dovesse rinnovare l’accordo con il Partito Comunista, andrebbe contro i suoi obblighi morali e contro le migliaia di vittime della repressione religiosa cinese.