Porto d’armi e pistola senza licenza? Ai magistrati sì agli agenti no.

Gli agenti non possono avere un’arma personale senza licenza. Lo impone una legge mussoliniana ancora in vigore.

L’ostacolo è il Regio Decreto del 1940 che, all’articolo 73, vieta ai poliziotti l’uso della pistola senza licenza, perché questo diritto appartiene ai magistrati.

Di conseguenza, gli agenti usano solo La Beretta d’ordinanza ma nessuna pistola personale.

Quindi un agente non può comprare un’arma più piccola e maneggevole da usare al posto dell’ingombrante Beretta 92 FS.

La morte in servizio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega ha riaperto la polemica.

Molti, infatti, affrontano le missioni disarmati, specie in estate, per non girare tra i delinquenti con la Beretta 9 millimetri che si vede lontano un miglio.

Porto d’armi? per gli agenti no. Obbligo della pistola d’ordinanza

Come ricorda Giuseppe De Lorenzo nel suo pezzo per il Giornale, ci sono gravi paradossi nella legislazione italiana.

La disposizione dell’ex ministro dell’interno Marco Minniti del 2017 ha invitato gli agenti a girare armati anche fuori servizio a seguito dell’attentato sulla Rambla di Barcellona.

La direttiva riguardava, in particolare, la polizia penitenziaria che sorveglia molti detenuti immigrati e a rischio di radicalizzazione islamica nelle carceri.

Gli agenti avrebbero potuto subire ritorsioni da integralisti anche fuori servizio, anche dopo la liberazione dei detenuti.

La raccomandazione poteva estendersi a tutte le forze dell’ordine, ma i sindacati di categoria hanno criticato l’iniziativa.

Infatti, è quasi impossibile nascondere una Beretta lunga quasi 22 centimetri sotto abiti leggeri in estate e viaggiare con disinvoltura sui mezzi pubblici.

Porto d’armi negato? Le critiche del sindacato Italia Celere

De Lorenzo ha intervistato al riguardo Andrea Cecchini, segretario di Italia Celere, sull’uso dell’arma d’ordinanza al posto di una pistola più piccola.

Emerge un concentrato di problemi ai limiti dell’assurdo:

• Andrea Cecchini ha la pistola Beretta ma d’estate è difficile nasconderla
• Gli agenti hanno paura che qualcuno tenti di rubarla se è in bella vista, oppure di sparare in mezzo alla gente con esito imprevedibile
• La legge impone di avere solo la Beretta d’ordinanza
• L’eccezione vale solo per gli ufficiali superiori che possono comprare senza licenza un’arma più maneggevole
• 85% degli agenti non ha un grado così elevato, quindi niente pistola personale, ma solo quella in dotazione
• Gli istruttori che insegnano a sparare ai reparti speciali di carabinieri e polizia (Gis e Nocs) non hanno il diritto di circolare armati
• I prefetti possono concedere il porto d’armi “in casi di dimostrato bisogno per difesa personale”
• Ma gli agenti sono già equipaggiati con la Beretta 9 millimetri quindi non ottengono quasi mai il porto d’armi personale.

Porto d’armi? Agli agenti no ma a magistrati e funzionari sì

Cecchini conclude con un ultimo paradosso del regio decreto.

I pubblici funzionari che possono comprare una pistola anche senza licenza non sono solo i magistrati.

Il capo della polizia, i prefetti, gli ufficiali superiori e i pretori sono autorizzati a fare altrettanto.

La norma include tra i privilegiati persino gli ispettori provinciali amministrativi che controllano enti pubblici e privati.

La legge ritiene che segnalare violazioni riguardanti diritto del lavoro, obblighi fiscali e norme igienico-sanitarie, possa esporre gli ispettori a dei rischi.

Porto d’armi negato agli agenti? Le conclusioni di Andrea Cecchini

Cecchini conclude con crescente perplessità: “Non capiamo perché un pm, senza corsi specifici né prove psico-attitudinali, possa comprarsi una pistola e noi, che passiamo metà della nostra vita sul campo, invece no“.

Indubbiamente, occorrerebbe adeguare la legge. Anche perché ne è passata di acqua sotto ai ponti dal 1940.

La criminalità è molto più pericolosa di 80 anni fa e gli agenti la affrontano senza neppure il conforto di una pistola a caviglia, o ben occultabile, da estrarre con rapidità.

Un decreto anacronistico non lo permette.

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