Pulsano – Servizio rifiuti, ecco una nuova e interessante proposta

Di Lena, vicino all'occupazione e al modus operandi utilizzato per la raccolta rifiuti

Il Consigliere Indipendente, Angelo Di Lena rilancia sulla vicenda ER CAV s.r.l. con nuove proposte

Non tutti i mali vengono per nuocere!”, questa la considerazione iniziale con la quale, il consigliere Angelo Di Lena, esordisce facendo riferimento alla vicenda giudiziaria della Ercav (l‘azienda che esegue la raccolta dei rifiuti urbani).

Di Lena:”Il Comune pubblichi un nuovo bando e tuteli l’occupazione”

Dopo essere intervenuto nei giorni scorsi nel dibattito politico sulla grave situazione che ha coinvolto l’azienda dei rifiuti urbani e, dopo aver fatto presente la necessità per il Comune di Pulsano di un nuovo bando da affidare a una nuova azienda, il consigliere Di Lena ha rilanciato e spiegato ancora meglio il suo intervento sottolineando la necessità di tutelare la parte riguardante l’occupazione.

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La vicenda Er cav, per quanto problematica per il rischio di paralisi della raccolta dei rifiuti nel Comune di Pulsano, offre al medesimo la possibilità di ripresentare un bando che possa, a tutti gli effetti, migliorare le condizioni del servizio stesso di raccolta. Ecco perché ritengo che questa sia un’opportunità da cogliere al volo. Alcune forze politiche – prosegue Di Lena – mi hanno accusato nei giorni scorsi di appiattimento su alcune posizioni della maggioranza. Non è così. Io credo che bisogna fare gli interessi della cittadinanza, dialogare e confrontarsi per migliorare il servizio e, per tale motivo, ritengo che la vicenda in questione dia al Comune l’opportunità di studiare e/o adottare nuovi modelli di raccolta presenti in tutta Italia.

Nello specifico – spiega il Consigliere – la raccolta differenziata ha, ormai, un’ampia diffusione su tutto il territorio nazionale, ma, gli stessi dati, in tutta Italia stentano. Sorge, dunque, spontaneo domandarsi se vi sia qualcosa di sbagliato nella metodologia adottata per la raccolta differenziata, dati gli innumerevoli metodi (uso di cassonetti, sistema porta a porta e postazioni interrate).

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Penso che – asserisce Di Lena, sempre attento alle esigenze e alle problematiche del territorio – attraverso la ricerca e l’innovazione si possano migliorare le condizioni del servizio summenzionato. La verità è che il problema riguarda i criteri in base ai quali viene scelto un metodo, piuttosto che un altro, ovvero: del tutto casuale e, a volte, inadatto al territorio. Per esempio – spiega – il sistema porta a porta non è indicato per qualsiasi territorio perché i cittadini non vogliono tenersi la spazzatura in casa per giorni, così come altri non vogliono porla al di fuori della propria abitazione, in attesa che venga raccolta dagli operatori.

Il calendario e, quindi, il fatto di essere vincolati a degli orari o a dei giorni (come accaduto a Pulsano durante la Domenica) sono gli aspetti che, principalmente, producono malcontento tra i cittadini.

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Per comprendere meglio: tenere in casa la frazione umida per giorni, soprattutto durante la stagione estiva, crea non pochi disagi. Ecco perché la classica raccolta stradale si presenta di gran lunga come il metodo più apprezzato e riuscito, attraverso le campane della differenziata, diffuse nei quartieri al posto dei cassonetti grigi (quelli dell’indifferenziato), delle quali si può disporre in qualsiasi momento.

Credo che – proferisce speranzoso Di Lena – si possa fare qualcosa in più imitando gli esempi virtuosi di città come Treviso che ha toccato l’84% di raccolta differenziata nel 2015 (con il 52% di sola raccolta a cassonetto stradale) – Di Lena rammenta anche – Faccio presente anche l’importanza della tariffa puntuale basata sul principio europeo del “paga quanto produci”, commisurata in base all’effettiva produzione dei rifiuti con la quale vengono coperti i costi di gestione dei rifiuti urbani: la raccolta, il trasporto, il trattamento e l’eventuale smaltimento.

La tariffa si compone in due parti: una fissa e una variabile, con la prima che copre in parte i costi generali del servizio e l’altra i costi di tipi di rifiuto e il loro trattamento. Occorre pertanto puntare su nuove strategie, ma, soprattutto, avere coesione politica e innovazione per incentivare e responsabilizzare la nostra comunità e non rimanere ancorati a sistemi antiquati“.