Scopre i ladri sul balcone di casa. Accoltellato

Attimi da incubo

Claudio Diaferia, autista di autobus, ha rischiato di essere ucciso dai ladri che stavano cercando di rubare la caldaia dal balcone della sua abitazione, mentre l’uomo si trovava in casa con la moglie e i due figli.

L’uomo aveva sentito dei rumori che provenivano dal balcone ma di certo non si sarebbe mai aspettato di trovarsi di fronte a rapinatori armati di coltelli affilati che gli hanno procurato diverse ferite ed escoriazioni, per fortuna non gravi. Ma lo spavento è stato tanto e la paura di ricevere un fendente mortale ha lasciato il povero Claudio senza parole, non si sarebbe mai aspettato tanta crudeltà.

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Le ferite

Ora è ferito al polso e a una mano, si vedono le ferite profonde e le abrasioni che i malviventi gli hanno procurato dopo averlo scaraventato a terra e preso a calci in faccia. Con un coltello appuntito, i ladri hanno provato più volte a colpirlo mentre aspettavano il complice per fuggire in auto.

Per fortuna mentre era a terra ferito le urla hanno attirato l’attenzione della moglie che si è accorta di quello che stava succedendo ed ha immediatamente chiamato le forze dell’ordine. Claudio Diaferia è stato portato immediatamente all’ospedale per ricevere le medicazioni del caso.

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Rapine sempre più violente

Le rapine stanno diventando sempre più violente, sono tante le persone che lamentano di essere state colpite più volte da ladri che erano disposti a tutto pur di avere un bottino, anche misero. Gli anziani sono i più colpiti dalle rapine violente, ma anche gli imprenditori subiscono furti nelle loro aziende e spesse volte sono aggrediti e malmenati.

Il problema delle bande di ladri violenti che ormai da anni interessa il nostro Paese è molto sentito dalla popolazione, sono tanti coloro che si sentono insicuri e in pericolo nelle proprie città. Anche nelle campagne molti si sentono costantemente sotto attacco e hanno paura a fare ritorno a casa da soli di notte. Maggiore severità e certezza della pena sono due cose che aiutano ma non bastano, perché il problema è molto più complicato di così; anche la rieducazione dei detenuti può essere un buon modo per fare fronte al problema.

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