Ponte Morandi, gli sfollati di Genova potranno rientrare nelle loro abitazioni, avranno solo due ore di tempo e 50 scatoloni per raccogliere i loro beni, i loro ricordi. Grazie al via libera delle istituzioni locali, oggi sono iniziati le operazioni di rientro.
Il via libera era arrivato sabato scorso da parte delle istituzioni, in seguito ai dati positivi provenienti dai sensori di stabilità collocati sui due tronconi del viadotto.
Gli sfollati del Ponte Morandi avranno i minuti contati per raccogliere i loro beni o ciò che ne resta, all’interno degli appartamenti abbandonati dopo la tragedia del crollo.
Le operazioni nella zona rossa, coordinate dai vigili del fuoco, sono iniziate alle 9 di questa mattina, con un ritardo di un’ora dovuto al forte vento sulla cittadina. La sicurezza è stata la prerogativa durante le coordinazioni delle operazioni, dopo aver accertato che le raffiche di vento non costituivano pericolo, si è concesso il via.
Rientro nelle case chiuse dal 20 agosto scorso
Si comincerà dai palazzi più lontani dal pilone 10, i residenti dei palazzi più lontani dal Morandi di via Porro e via Fillak sono stati accompagnati dai vigili del fuoco per raccogliere i loro oggetti e beni, e cercare di traslocare il possibile dalle loro case. In ordine i primi a rientrare nelle loro case saranno gli abitanti dei civici 5, 6, 11 e 16 di via Porro.
Genova, il trasloco degli sfollati del Ponte Morandi
Sergio Gambino, consigliere comunale con delega della protezione civile ha spiegato “Ci siamo presi un po’ di tempo per valutare l’impatto del vento sui sensori ma insieme con i Vigili del Fuoco abbiamo capito che è un fattore che non incide sulla sicurezza delle operazioni”.
Dopo le 9.30 sono iniziati i rientri, gli sfollati hanno avuto accesso sia lato Brin che dal lato Sampierdarena. Messa in sicurezza per l’operazione, se dovessero esserci movimenti allarmanti è stato preposto un piano di evacuazione, in soli 240 secondi, 4 minuti, per liberare la zona rossa ed evitare che il mostro mieti altre vite umane.