A causa della guerra nello Yemen le bambine vengono vendute dalle famiglie come spose per mangiare a uomini facoltosi. Dai tre ai dieci anni si rischia di diventare moglie di adulti anche superiori ai 40 anni per fare economia, pagare debiti e sopravvivere alla povertà. La situazione l’ha esposta bene Oxfam che in occasione della conferenza a Ginevra con i paesi donatori ha ricordato come il conflitto in Yemen abbia creato una vera e propria catastrofe umanitaria con quasi 10 milioni di persone sull’orlo della carestia.
Yemen: i numeri della guerra
La guerra civile in Yemen è iniziata nel 2015 fra diverse fazioni che controllano il territorio e ognuna pretende di costruire un legittimo governo. L’Onu ha riportato i dati delle morti avvenute nei primi due anni con un numero raggiunto di 16.200 persone. Si calcola che da tre anni muore una vittima ogni tre ore. Non è solo la guerra a mietere vittime tra cui donne e bambini, il colera ha contagiato oltre un milione di persone, in più si aggiungono decessi e malattie per freddo, piogge e carestia. Questo è il contesto in cui nasce la piaga delle donne bambine.
Donne in Yemen: perché si diventa spose bambine
Le donne vivono in uno stato senza certezza di diritti e di giustizia, la presenza delle associazioni umanitarie permette di avere i numeri e il quadro delle violazioni e delle violenze che bambini e donne vivono in questo stato in guerra. La pratica dei matrimoni precoci era già attiva prima dello scoppio del conflitto, gli accordi avvengono soprattutto tra gli uomini delle famiglie con la compiacenza silenziosa delle donne di famiglia. Il conflitto ha fatto aumentare il numero delle spose bambine, costrette a lasciare la propria casa, a non studiare e a non costruirsi un futuro tra giorni, mesi e anni di violenza e maltrattamento perpetrate spesso dalle donne.
La storia di Hanan e sua sorella, nove e tre anni
Hanan ad esempio è una bambina di nove anni e ha raccontato di essere stata costretta ad interrompere la scuola e a non sposarsi. Scappa e purtroppo viene riportata dal marito e dalla suocera che la punisce con violenza. Dalla famiglia di Hanan è stata venduta anche la sorella di tre anni. In una sorta di mercato nero si prendono accordi sulla dote da ricevere per le bambine che si sposano. Le famiglie ammettono che è l’unico modo per sopravvivere alla povertà.
Paolo Pezzati, Policy Advisor Oxfam per le emergenze umanitarie ha spiegato che la guerra ha costretto le famiglie a fuggire in aree isolate, prive di reti idriche e fognarie, senza scuole e presidi sanitari. Si vive in tende o case costruite con il fango. L’incontro dei paesi donatori a Ginevra è importante, spiega Pezzati, perché da lì arrivano cibo, acqua e medicine per affrontare la crisi umanitaria ma “solo la fine della guerra potrà arrestare la spirale di di disperazione, che induce migliaia di famiglie a scelte drammatiche. Tutte le parti in conflitto e i loro sostenitori devono impegnarsi ad un cessate il fuoco in tutto il paese, compiere passi concreti verso una pace duratura”.